Icona che richiama un banner d'attenzione

ATTENZIONE: La biglietteria del Museo Leonardiano si è temporaneamente spostata in Via Montalbano 1, accanto all’Ufficio Turistico di Vinci.

Telaio automatico per tessitura

Luigi Boldetti

1954

Tra le tante soluzioni proposte da Leonardo per meccanizzare la tessitura, il telaio automatico è forse una delle più innovative. Attraverso una serie di meccanismi azionati da una ruota motrice e sincronizzati tra loro, due bracci afferrano alternativamente la spoletta che porta il filo della trama da un bordo all’altro dell’ordito. Si ottengono così delle strisce di tessuto di larghezza ridotta.

Dal momento che la spoletta viene afferrata e accompagnata, il percorso che essa può compiere è relativamente breve, di conseguenza questo tipo di telaio è in grado di meccanizzare soltanto il processo di tessitura di nastri.
Tra la fine del ‘600 e la prima metà del ‘700 questa soluzione ideata da Leonardo trovò applicazione nei telai meccanici dei francesi Jean Baptiste De Gennes e Jacques Vaucanson.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno, ferro e cuoio
Misure
Larghezza: 102,5 cm, Lunghezza: 213 cm; Profondità: 100 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 985 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2025, 11:07

Telaio automatico (MD)

Alexander Neuwahl

2005

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Video
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f.985r-v
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024, 07:39

Studio osteologico dell’articolazione del piede

Paola Salvi, Realizzato da
Moreno Vezzoli

2016

All’articolazione del piede, che Leonardo studia contemporaneamente all’anatomia della spalla, è dedicata la scultura collocata in basso a destra.

In particolare, disgiunte tra loro, si vedono le ossa della gamba, la  tibia e il perone, che innestandosi sull’astragalo danno origine all‘articolazione della caviglia. Sebbene Leonardo non mostri la complicata combinazione delle sette ossa del tarso in nessun luogo le considera e le disegna separatamente.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Ceroplastica
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Raccolta di Windsor, f. RL 19013 v
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2025, 10:46

Studio di ruotismo epicicloidale

Realizzato da
IBM Italia

1952

Leonardo studiò e classificò i diversi tipi di movimento prodotti dalla combinazione di più ruote dentate da utilizzare in meccanismi che producono velocità differenziate come orologi e macchine da lavoro.

Il modello è costituito da cinque ruote dentate disposte su di un piano inclinato: quattro mobili e una fissa al centro. Azionando la manovella si mette in movimento la ruota più grande, detta planetario, che trascina con se due delle tre ruote che si trovano lungo il suo raggio. La ruota mediana, ingranando quella centrale fissa, trasmette il suo moto a quella esternainvertendone la marcia.
Dunque, la ruota più esterna, mentre compie il movimento di rotazione intorno al proprio asse, percorre idealmente, rispetto alla circonferenza del planetario, la così detta curva epicicloidale. Nell’antica astronomia tolemaica l’epiciclo indicava il nome di uno dei due cerchi descritti da un astro nel suo moto. La ruota esterna e il planetario avranno inoltre velocità differenti poiché diverse sono le loro dimensioni e il numero dei loro denti.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, metallo, plastica
Misure
Larghezza: 48 cm, Lunghezza: 48 cm; Profondità: 30 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 77 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000043
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2025, 10:40

Studio di ala battente

Realizzato da
Istituto Tecnico Professionale “Leonardo da Vinci” di Firenze

1929

Tra i più antichi del museo, questo modello riproduce un’ala meccanica che imita l’anatomia e il funzionamento delle ali degli uccelli, progettata da Leonardo durante la prima fase di studi sul volo.

L’ala è formata da quattro segmenti suddivisi in più sezioni snodabili collegate da molle piatte. I tiranti connettono tra loro le articolazioni e, tramite un sistema di biella a manovella, si aziona l’asta che permette all’ala di muoversi. Contemporaneamente, il filo che connette i tiranti, scorrendo su di una carrucola, produce la flessione e la distensione delle articolazioni che, grazie alle molle applicate alle giunture, tornano poi automaticamente nella posizione iniziale. Nell’idea di Leonardo l’ala avrebbe dovuto avere un rivestimento simile alla membrana che ricopre le ali del pipistrello.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno di noce intagliato e dipinto, cuoio, corda di cotone, ferro
Misure
Altezza: 39 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 747 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000004
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 12:00

Studio dell’arto superiore e della spalla

Paola Salvi, Realizzato da
Moreno Vezzoli

2016

Leonardo intraprese lo studio della funzione articolare degli arti superiori per migliorare l’espressività e la naturalezza dei personaggi nei suoi dipinti.

Nelle intenzioni dell’artista i corpi dovevano esprimere la vita attraverso i movimenti che ai pittori dovevano essere “notissimi”. Il movimento è dato dalla mobilità dello scheletro e dalla contrazione dei muscoli. All’interno della vetrina, i modelli in ceroplastica riproducono la zona del corpo a cui Leonardo assegna grande importanza: l’arto superiore e la spalla. Quest’ ultima è l’articolazione più mobile del corpo e la prima a consentire i molteplici movimenti del braccio. I muscoli della spalla e del petto appaiono recisi e sollevati in modo da mostrarne le diverse stratificazioni.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Ceroplastica
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Raccolta di Windsor, f. RL 19000 v
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2025, 11:16

Studi del cranio

Paola Salvi, Realizzato da
Moreno Vezzoli

2016

Leonardo studiò la struttura ossea del cranio disegnandolo con estrema cura e precisione. All’interno della vetrina, i modelli in cera riproducono esattamente i mirabili disegni di Leonardo in modo da farci apprezzare la morfologia cranica sia esternamente che internamente.

Nel cranio di destra due piccoli segmenti metallici, incrociandosi tra di loro, individuano esattamente il punto in cui Leonardo colloca il così detto “senso comune”, punto in cui convergono le emozioni (impressioni sensoriali) derivanti da tutti i sensi. Qui risiede l’”anima”, qui ha luogo il giudizio assistito dall’immaginazione e dalla memoria.
Il cranio di sinistra invece, tagliato a metà e disgiunto, mostra la parte frontale dove risaltano le orbite oculari e la cavità nasale. In particolare è possibile osservare la struttura del tessuto osseo della mascella e distinguere alcuni denti con le relative radici.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Ceroplastica
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Raccolta di Windsor, f. RL 19058 v
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio 2025, 11:31

Studi dell’arto superiore in prono-supinazione

Paola Salvi, Realizzato da
Moreno Vezzoli

2016

Leonardo studiò gli arti superiori e le loro possibilità funzionali per tutta la vita, in particolare analizzò gli strumenti che  permettono il loro movimento: ossa, muscoli e articolazioni.

All’interno della vetrina, i due modelli in cera riproducono il movimento di pronazione e di supinazione del braccio che porta a volgere il palmo della mano verso terra o verso il cielo. Nel modello anatomico posto più in alto, le due ossa che formano l’avambraccio, il radio e l‘ulnasono parallele, il braccio è infatti in supinazione. Nel secondo modello, più basso, le due ossa si incrociano diventando oblique, qui il braccio è in pronazione.
I muscoli responsabili  della rotazione della mano, bicipite e pronatore rotondo, sono dipinti con colore rosso tenue. Leonardo fu tra i primi ad analizzare i rapporti tra i componenti ossei, arrivando addirittura a  segnalare l’accorciamento del braccio nella fase di pronazione, scoperta solo recentemente confermata.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Ceroplastica
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Raccolta di Windsor, f. RL 19000 v
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2025, 10:49

Strettoio per olio

Luigi Boldetti

1967

Originario di una terra dove la coltura della vite e dell’ulivo ancora oggi riveste un’importanza fondamentale, Leonardo progettò un particolare strettoio per meccanizzare il lavoro di spremitura delle olive.

La macchina è formata da una robusta struttura che sostiene semplici elementi meccanici quali: un rocchetto, una ruota dentata e una vite senza fine. I meccanismi vengono attivati tramite una lunga leva ricurva fatta ruotare intorno allo strettoio per mezzo di un cavallo. La grande ruota dentata aziona la vite in fondo alla quale è fissato un corpo premente che, scorrendo verso il basso, esercita una pressione su dischi di fibre vegetali, contenenti le olive. L’olio ottenuto viene così raccolto nel recipiente sottostante.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato parzialmente tornito, pietra, corda di cotone intrecciata
Misure
Larghezza: 68,5 cm, Lunghezza: 115 cm; Profondità: 45,5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 47 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000016
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio 2025, 10:29

Spingarda a cavalletto

Realizzato da
IBM Italia

1952

Per regolare la traiettoria dei proiettili e velocizzare le fasi di puntamento delle artiglierie, Leonardo escogitò vari sistemi di alzo. Questa spingarda, facilmente spostabile grazie alle due ampie ruote, è dotata di una doppia coda divaricabile che garantisce più punti di appoggio a terra e, di conseguenza, una maggiore stabilità.

L’alzo del tiro e la gittata sono regolati grazie all’inserimento di pioli che fissano l’altezza dell’asse di legno su cui la canna è ancorata. Nel disegno, Leonardo riporta anche la copertura difensiva della spingarda, detta ‘mantelletto’, e particolari proiettili composti da una camera di esplosione riempita di due differenti composizioni piriche.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato tornito, ferro
Misure
Larghezza: 75 cm, Lunghezza: 70 cm; Profondità: 116 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 32
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000012
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 10:54

Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri

Questo sito è protetto da reCAPTCHA. Si applica la Privacy Policy e i Termini di utilizzo di google.