Bacino di accumulo delle acque a Vinci

Alexander Neuwahl

2019

Il plastico multimediale, che riproduce l’abitato di Vinci e i suoi dintorni così come apparivano nel Catasto Leopoldino del XIX secolo, è animato da un suggestivo videomapping che ricostruisce un progetto di una grande diga per un bacino di accumulo delle acque che Leonardo intendeva realizzare in località Serravalle, ad est del borgo di Vinci, su uno dei terreni di proprietà del padre, ser Piero da Vinci. L’opera doveva raccogliere l’acqua di alcuni torrenti in un grande invaso, per attivare un opificio, quale ad esempio un mulino.

Lunga circa 230 metri e dotata di possenti contrafforti, poteva contenere un milione di metri cubi d’acqua.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Plastico multimediale
Collezione
Materiale
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Raccolta di Windsor, RL 912675
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei Conti Guidi, primo piano

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025, 11:18

Arti inferiori in posizione inginocchiata

Paola Salvi, Realizzato da
Moreno Vezzoli

2016

Leonardo analizzò gli arti inferiori per la loro potenza al fine di produrre l’energia propulsiva per azionare le sue macchine. All’interno della vetrina i due modelli in cera riproducono l’arto inferiore destro in posizione inginocchiata, cioè poggiato a terra sul ginocchio e sulla punta del piede.

Proprio come nel disegno di Leonardo collocato sulla parete più lunga della sala, le due sculture mettono in evidenza due diversi livelli di dissezione: una mostra la conformazione della muscolatura superficiale, l’altra raffigura le ossa e i tiranti muscolari più profondi. Leonardo è interessato infatti ai muscoli che producono la flessione della gamba sulla coscia, del piede sulla gamba e della punta del piede sulla parte metarsale. In particolare analizza l’azione rotatoria del sartorio, muscolo dalla forma allungata e nastriforme, che unisce l’osso dell’anca all’estremità superiore della tibia.
Spesso l’artista per rappresentare i muscoli, si serve di un particolare artifizio, essi si trasformano in corde tese tra un’intersezione ossea e l’altra, spiegando così come si applicano le linee di forza nella loro contrazione.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Ceroplastica
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Raccolta di Windsor, f. RL19037 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 24 Gennaio 2025, 11:19

Concepito da Brunelleschi per il cantiere della cupola del Duomo di Firenze, l’argano leggero era utilizzato per issare carichi poco pesanti e poteva sollevare un peso di 1.200 kg alla velocità di 3 metri al secondo. La macchina è messa in movimento da quattro uomini che, spostando le due pertiche orizzontali, azionano una grande ruota dentata ingranata su di una ruota verticale dotata di innovativi cuscinetti cilindrici antifrizione. Le corde di sollevamento, una sostenente il carico e l’altra il contrappeso, si avvolgono sul tamburo centrale e, grazie alla puleggia inserita nella ruota orizzontale, possono scorrere verso l’alto senza intralciare il movimento delle pertiche.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato ,ferro, corde in cotone, pietra
Misure
Larghezza: 101 cm, Lunghezza: 72 cm; Profondità: 43,5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f.105 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000028
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2025, 11:17

Argano a tre velocità

Ladislao Reti, Nino Terreni, Federico Antonello

1964

Ideato da Filippo Brunelleschi verso il 1420, questo argano fu utilizzato nel cantiere della cupola del Duomo di Firenze per sollevare e abbassare carichi molto pesanti.

La macchina, composta da un’intelaiatura lignea ancorata a terra, è azionata grazie ad una coppia di buoi che, girando in cerchio, muovono un albero motore con un dispositivo a vite senza fine collegato a due ruote orizzontali. Grazie all’ingranaggio a vite senza fine era possibile cambiare il senso di rotazione dell’argano e quindi far salire o scendere il carico, senza dover staccare i buoi dal giogo. Altra particolarità della macchina è la presenza di tre tamburi, ovvero assi cilindrici sui quali si avvolgono e si svolgono le corde per sollevare o abbassare i carichi, aventi ognuno un diametro diverso e quindi in grado di produrre velocità e forze differenti a seconda del peso da gestire.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato tornito, corde di cotone, ottone, pietra e rame
Misure
Larghezza: 96 cm, Lunghezza: 86,5 cm; Profondità: 57,7 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1083 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000027
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2025, 11:18

Argano a martelli

Luigi Boldetti

1968

Leonardo per sollevare pesi pensa ad un sistema di martelli che agiscono per forza di colpo.

Girando due apposite manovelle, si aziona un tamburo dentato che, grazie alle sue sporgenze, fa alternativamente alzare e ricadere in successione i singoli martelli. Colpo dopo colpo i martelli fanno girare la ruota e con questa il tamburo al quale è attaccato il peso.
Per impedire lo srotolamento della fune e l’inevitabile caduta del peso, Leonardo adotta un meccanismo di sicurezza costituito da un’asta obliqua che si incastra perfettamente nei denti della ruota.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, metallo, corda
Misure
Larghezza: 67 cm, Lunghezza: 68 cm; Profondità: 38 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Madrid I, f. 92 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000030
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2025, 10:21

Architronito

Realizzato da
IBM Italia

1952

Sviluppando un’idea di Archimede, Leonardo progettò l’architronito, un cannone in grado di sparare proiettili utilizzando il vapore come forza propulsiva.

Nel modello, la culatta del cannone è posizionata all’interno della gabbia metallica che viene riempita di carboni ardenti. L’acqua è invece contenuta nel serbatoio quadrangolare e viene fatta scorrere verso la camera sottostante dove, a contatto con la canna arroventata del cannone, si trasforma in vapore generando così la pressione necessaria a sparare il proiettile. L’architronito è montato su due ruote per facilitarne lo spostamento sul campo di battaglia e dotato di un’asta posteriore per contenere il rinculo generato dallo sparo.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato/dipinto e ferro
Misure
Larghezza: 49 cm, Lunghezza: 135 cm, Profondità: 27 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Ms. B di Francia, f. 33 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000010
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 10:35

Apparecchio per tirare

Luigi Boldetti

1971

Leonardo, con tratto preciso e netto, disegnò nei minimi dettagli un curioso apparecchio per spostare contemporaneamente delle aste o pertiche.

Il modello, è costituito da una piattaforma circolare, forata al centro, su cui sono disposte a raggiera due file di pulegge: fisse quelle esterne e mobili quelle interne.
Le aste da tirare sono assicurate alle pulegge interne. Girando la manovella, le corde che passano all’interno delle carrucole muovono le aste e le raddrizzano.  È probabile che Leonardo pensasse di utilizzare questo apparecchio nel campo della manifattura tessile.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, metallo, corda
Misure
Larghezza: 61 cm, Altezza: 48 cm; Profondità: 63 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Madrid I, f. 44 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000046
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2025, 10:58

Realizzato nel 1938, questo modello rappresenta uno dei progetti più noti di Leonardo, a lungo interpretato come una prima anticipazione del moderno elicottero.

La vite è costituita da una tela di lino a forma di spirale disposta intorno ad un albero centrale, innestato su una piattaforma circolare. La macchina si aziona grazie alla forza di un gruppo di uomini che, correndo sulla piattaforma, spingono le barre orizzontali collegate all’albero centrale.
Questo progetto si colloca nell’ambito degli studi sulle caratteristiche fisiche e chimiche dell’aria, quando Leonardo realizza che essa è comprimibile ed ha un suo spessore materiale e che, pertanto, un dispositivo a forma di vite, ruotato velocemente, può sollevarsi in volo avvitandosi nello spessore dell’aria, proprio come una comune vite in un altro materiale.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno, ferro
Misure
Larghezza: 135 cm, Lunghezza: 49 cm; Profondità: 27 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Manoscritto di Francia B, f. 83 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000006
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio 2025, 11:55

Orologio di Chiaravalle

Luigi Boldetti

1975

Durante il suo soggiorno a Milano, Leonardo dedica numerosi disegni allo studio dei sofisticati meccanismi dell’orologio planetario della vicina Abbazia di Chiaravalle.

In questo modello l’organo motore si trova all’interno di una struttura lignea dove un peso, abbassandosi, fa ruotare un tamburo che a sua volta mette in moto una serie di alberi e ruote dentate che compiono sequenze cinematiche ordinate. Ai meccanismi interni corrispondono tre quadranti sulla struttura esterna: i due più piccoli calcolano i minuti e le ore; quello più grande, invece, con i 12 mesi dell’anno, grazie alle lancette che indicano la posizione del sole e della luna e le fasi lunari, fornisce indicazioni astronomiche.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato, pietra, ferro, lamina di metallo
Misure
Larghezza: 81,5 cm, Lunghezza: 75 cm; Profondità: 52,7 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1111 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000008
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 12 Giugno 2025, 11:15

Grande ala articolata

Realizzato da
IBM Italia, Fausto Colombo, Giovanni Sacchi

1983

La grande ala articolata è l’interpretazione di un progetto di Leonardo in cui, abbandonato lo studio del volo meccanico, si cercano soluzioni in grado di combinare il volo a vela con componenti mobili controllate dalla forza umana tramite un sistema di tiranti.

La macchina, per sfruttare le correnti aeree e librarsi in volo come un aliante, è dotata di ali simili a quelle dei pipistrelli e dei grandi volatili, costituite da sottili nervature di canna tenute insieme da corde. La parte centrale della struttura è fissa e rigida per sostenere il peso del pilota, mentre gli elementi laterali sono mobili e flessibili e hanno il compito di dare la direzione.
Al centro, il pilota, sostenuto da una imbracatura in posizione verticale, con il suo peso garantisce il bilanciamento della macchina e, attraverso un semplice sistema di tiranti e carrucole, decide la direzione del volo.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato, canna di bamboo, corde di canapa, tela, cuoio
Misure
Apertura alare m 12 x 3,60
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice sul Volo degli Uccelli, f. 15 v e 8 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000049
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Altre opere correlate

Ultimo aggiornamento: 31 Gennaio 2025, 11:01

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