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ATTENZIONE: La biglietteria del Museo Leonardiano si è temporaneamente spostata in Via Montalbano 1, accanto all’Ufficio Turistico di Vinci.

Carro automotore (2010)

Realizzato da
Etruria Musei

2010

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno, ferro, corda, cuoio
Misure
Larghezza: 60 cm, Altezza: 40 cm; Profondità: 60 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 812 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Filatoio a ruota con fuso ad aletta

Realizzato da
Manifattura lucchese

fine XIX° secolo

Verso il 1480, l’introduzione del fuso ad aletta, adattato sulla tradizionale ruota per filare, rappresentò una innovazione nel campo della manifattura tessile, consentendo la filatura e contemporaneamente l’avvolgimento del filo sulla bobina.

Tale tecnologia è utilizzata per secoli, con pochissime variazioni, come testimonia questo filatoio del XIX secolo in cui una ruota a pedale aziona due pulegge.
Queste, di dimensioni diverse, trasmettono il movimento sia al fuso che alla bobina, ma con differenti velocità: il fuso e l’aletta torcono il filo girando più lentamente della bobina sulla quale viene ‘incannato’ il filo.

La filatrice, partendo dal gancio più lontano dell’aletta, passa manualmente il filo su tutti gli uncini per avvolgerlo in maniera uniforme sulla bobina. Leonardo, determinato a migliorare questa parte del processo di filatura, progetta il filatoio continuo ad aletta.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno di gelso e abete, con aggiunte in faggio
Misure
Altezza: 37 cm, Larghezza: 35 cm; Profondità: 30 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Hausbuch 34 a (versione a due cordoni)
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Ponte di rapida costruzione

Realizzato da
IBM Italia

1953

Leonardo realizzò numerosi progetti per risolvere i problemi legati all’attraversamento di corsi d’acqua e le soluzioni tecniche da lui ideate stupiscono per la loro modernità e genialità. Questo ponte ad uso militare, progettato durante il primo periodo milanese, poteva essere costruito rapidamente incastrando e intrecciando materiali facilmente reperibili come tronchi e corde. Proprio perché ideale per mettere in salvo gli eserciti in caso di fuga, Leonardo lo chiama anche ‘ponte salvifico’.

Il ponte è in grado di reggersi senza l’utilizzo delle corde, dal momento che i tronchi, incastrati tra loro, assolvono la funzione che le centine hanno in architettura. Ancorate sulla struttura portante alcune assi di legno formano infine un adeguato piano di calpestio.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno di noce intagliato e verniciato
Misure
Larghezza: 26 cm, Lunghezza: 79 cm; Profondità: 24 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 69 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000014
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 11:21

Ponte canale con conche

Realizzato da
IBM Italia

1952

Affascinato dalle opere di regimazione idraulica diffuse in Lombardia, a Milano Leonardo studia soluzioni per la deviazione e la rettificazione dei corsi d’acqua. Per mettere in comunicazione due corsi d’acqua posti su livelli diversi, progetta questo ponte canale con un ingegnoso sistema di conche e chiuse.

La novità è data dalle porte a doppio battente che si chiudono controcorrente sfruttando la pressione dell’acqua e dal piccolo portello che la fa defluire gradualmente. Quando l’imbarcazione giunge alla prima chiusa lo sportellino viene aperto e l’acqua scorre nella conca sottostante fino a pareggiare il livello permettendo alla barca di avanzare. A questo punto si apre lo sportellino della seconda chiusa che lascia defluire lentamente l’acqua portando l’imbarcazione a quota inferiore. Per evitare la formazione di vortici all’apertura delle porte, Leonardo modula in scalini l’altezza della conca realizzando una scala d’acqua in grado di attenuarne la forza di caduta.
Questo sistema, ideato verso il 1503 per il progetto di deviazione dell’Arno commissionato da Firenze, fu utilizzato anche nel progetto di un canale per rendere navigabile l’Adda nel tratto dei Tre Corni.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato parzialmente dipinto, ferro
Misure
Larghezza: 34,5 cm, Lunghezza: 122 cm; Profondità: 91,5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 388 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000015
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 11:18

Leonardo, durante il suo primo soggiorno fiorentino, disegnò una sega idraulica capace di ridurre in tavole i grossi tronchi di albero. La macchina funzionava in modo automatico per alleggerire il lavoro dell’uomo e incrementare la produttività.

Alla base della macchina, entro una canaletta in cui viene fatta scorrere dell’acqua, si trova una ruota a pale simile a quella di un mulino. Questa muovendosi aziona un sistema biella manovella che, trasformando il moto rotatorio in moto alternato, permette alla lama dentata verticale di scorrere su e giù.
Contemporaneamente un meccanismo ad arpione aggancia, con movimenti sincroni a quelli della lama, una ruota che girando avvolge su di un tamburo una corda collegata al carrello su cui dovrà essere posizionato il tronco da tagliare. La trazione della corda permette al carrello di avanzare in modo che il tronco sia sempre a contatto con la lama.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno verniciato, ferro
Misure
Larghezza: 98 cm, Altezza: 87 cm; Profondità: 61 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1078 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei Conti Guidi, primo piano

La macchina è dotata di dispositivo autocentrante. Molto simile ai torni moderni, il modello è in realtà una trivella orizzontale per forare i tronchi che venivano utilizzati come condotti per l’acqua. La novità sta nella possibilità di regolare, con una serie di mandrini, la posizione del tronco in modo che il centro sia in linea con la trivella.

 

 

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato verniciato, alluminio, lamina metallica
Misure
Larghezza: 81 cm, Lunghezza: 134 cm; Profondità: 45 cm.
Luogo di conservazione
Deposito
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1089 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000035
Collocazione
Museo Leonardiano, deposito

Questo modello, ispirato ad un disegno contenuto nel codice di Madrid I, propone un sistema innovativo di spostarsi dal basso verso l’alto ed in direzione contraria. Il meccanismo viene attivato da una manovella che aziona una delle quattro ruote dentate (due motrici e due folli) poste all’interno del blocco centrale; una fune passa tra le ruote avvolgendosi a forma di 8. Una persona, con i piedi sulla staffa sorretta dai tiranti in ferro, può, girando la manovella, salire e scendere lungo la fune assieme all’intero meccanismo.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno, corda, ferro
Misure
Larghezza: 128 cm, Lunghezza: 32 cm; Profondità: 21 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice di Madrid I, f. 9 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Entro un’intelaiatura in legno è applicata, tra due perni, una vite senza fine che ingrana una sezione di cremagliera di forma circolare collegata ad un’asta solidale. La vite senza fine trasmette il suo movimento alla cremagliera producendo in tal modo il moto alternato dell’asta, la quale è collegabile con altri elementi mobili.

 

Questo meccanismo, ricostruito sulla base di un disegno del Manoscritto B dell’Institut de France di Parigi, ricorda il funzionamento dello sterzo delle moderne automobili.

 

Leonardo fu sempre affascinato dalla struttura della vite, della quale studia e raffigura tutte le possibili varianti, classificandone poi le singole caratteristiche in numerose pagine dei suoi manoscritti; attraverso un’ampia trattazione grafica egli riproduce le diverse possibilità di impiego di questo elemento nelle macchine e nelle operazioni meccaniche.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno di cirmolo intagliato
Misure
Larghezza: 75 cm, Lunghezza: 75 cm; Profondità: 75 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Manoscritto B di Francia, f. 72 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000057
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025, 12:12

Ventilatore

Luigi Boldetti

1964

Il modello rappresenta uno strumento per fare, come Leonardo ci riferisce, vento e alimentare così il fuoco nei forni fusori.

Il dispositivo funziona in modo automatico con un meccanismo di carica a peso simile a quello usato per gli orologi. Girando la manovella si fa salire il peso all’altezza voluta: più in alto verrà portato più carica e autonomia si darà alla macchina.
La caduta del peso aziona i meccanismi che, attraverso delle ruote dentate, trasmettono il movimento a una piastra metallica rettangolare che serve da ventola. Questa oscilla grazie a due piccole lamelle che interagiscono con i denti della ruota trasformando il moto rotatorio in oscillatorio.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, metallo dipinto, lamina di ottone, corda
Misure
Larghezza: 70 cm, Lunghezza: 40 cm; Profondità: 20 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 754 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000047
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2025, 10:51

Tirare composto

Luigi Boldetti

1979

Nei sui studi sulla meccanica Leonardo analizza i principi di funzionamento e i vantaggi offerti dalle pulegge nella trasmissione del movimento, e soprattutto per il sollevamento di carichi pesanti.

Il modello rappresenta un paranco, composto da trentatré carrucole, delle quali diciassette fissate su di una struttura portante e sedici su un’asse di legno a forma di parallelepipedo. La tavola è sospesa per mezzo di una corda passante attraverso tutte le pulegge, munita, ad una delle sue estremità, di un piccolo contrappeso. Tale contrappeso, è in grado di mantenere in sospensione il parallelepipedo il cui peso è distribuito su trentatré carrucole.
Leonardo dice che tra i congegni per sollevare pesi questo è assai sicuro, il più adatto anche a regolare e prolungare la discesa del peso in un orologio.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, ottone, corda di cotone
Misure
Larghezza: 53,5 cm, Lunghezza: 81,5 cm; Profondità: 16 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice di Madrid I, f. 36 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000037
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2025, 11:02

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