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Un’opera al museo
Informazioni tecniche
Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio 2025, 11:13
Un’opera al museo
Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio 2025, 11:13
Realizzato da
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali
2004
Tra le soluzioni per meccanizzare il processo della filatura, Leonardo concepì un filatoio a più fusi, capace di torcere e allo stesso tempo avvolgere il filo sulla bobina, un sistema che anticipa quello applicato in Inghilterra durante la Rivoluzione Industriale.
Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2025, 09:36
Questa macchina serviva a sollevare e a trasportare il materiale di scavo utilizzando due o più bracci di lunghezza differente, che permettevano di lavorare contemporaneamente su diversi livelli.
Il modello presenta un’asse verticale, attorno alla quale ruotano i bracci posti orizzontalmente; alle estremità di questi bracci si trovano delle carrucole che consentono la salita e la discesa dei recipienti adibiti al trasporto del materiale di scavo. Il movimento dei recipienti è regolato attraverso delle corde passanti per una carrucola centrale di comando. I recipienti hanno la forma di una cassetta rettangolare e il loro fondo è diviso per la lunghezza in due segmenti liberi trattenuti lungo l’asse centrale da cerniere metalliche o da strisce di cuoio; essi sono inoltre muniti di zampe per l’appoggio sul terreno e queste sono posizionate in modo da superare la larghezza dei segmenti del fondo.
Le estremità esterne di tali segmenti sono collegate, per mezzo di cordicelle passanti per appositi fori, ad un gancio che tiene sospeso il recipiente. Le cordicelle, tenute tese dal peso dello stesso recipiente, permettono ai due segmenti del fondo di rimanere chiusi trattenendo il materiale che vi viene deposto. Nel momento in cui i recipienti scendono e si appoggiano con le zampe sul terreno, la tensione delle corde si esaurisce ed il peso del materiale provoca l’apertura automatica in basso dei due segmenti del fondo con relativo svuotamento dei recipienti; quando questi vengono risollevati il fondo torna automaticamente a chiudersi.
La macchina, trainata da una corda collegata a distanza con un argano orizzontale a vite e madrevite, poteva avanzare sul terreno scorrendo su delle apposite ‘guide’; in questo modo essa non aveva bisogno di essere smontata man mano che lo scavo procedeva.
Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio 2025, 11:30
Nella progettazione di questo sistema di sollevamento che impiega una vite senza fine, Leonardo inserisce un cuscinetto a sfere per la riduzione dell’attrito. L’attrito era infatti uno dei maggiori problemi che i costruttori di macchine dell’epoca dovevano affrontare, dal momento che influiva negativamente sia sulla funzionalità sia sulla durata nel tempo della macchina stessa.
Il peso da sollevare applicato alla grossa vite verticale, che scorre entro una madrevite anulare e orizzontale, che fatta ruotare da una manovella, costringe la vite a innalzarsi col peso.
Elevatore a vite senza fine
1952
Elevatore a vite senza fine
1983
Elevatore a vite senza fine
1952, 1983
Elevatore a vite senza fine
1983
Elevatore a vite senza fine
1983
Elevatore a vite senza fine
1983
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025, 11:34
Ispirandosi ad alcuni disegni contenuti nel Codice Atlantico e nel Codice di Madrid I, sono stati ricostruiti, entro un’intelaiatura di legno, due tipi diversi di catene.
Le riproduzioni ingrandite delle maglie delle catene mostrano che entrambe sono costituite da una serie di elementi collegati tra loro tramite perni. Nel caso in cui la catena venga utilizzata in una carrucola per il sollevamento dei pesi, essa risulta più resistente della corda, dal momento che può essere afferrata tra i denti di un ingranaggio.
Alcune volte Leonardo rappresenta dei pesi attaccati alle estremità della catena, i quali suggeriscono un impiego per la trasmissione di un moto discontinuo ad una sola ruota dentata; questa soluzione può essere applicata a meccanismi a scatto come quelli degli orologi.
Ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2025, 11:48
Il modello è tratto dalle illustrazioni eseguite da Leonardo per il trattato di Luca Pacioli De divina Proportione edito a Venezia nel 1509.
Il dispositivo progettato da Leonardo era utilizzato nei cantieri del Rinascimento per trainare, sollevare e posizionare verticalmente antenne o pali, utilizzati per costruire impalcature o grandi macchine da sollevamento.
Dispositivo per rizzare antenne o pali
1964
Dispositivo per rizzare antenne o pali
1964
Dispositivo per rizzare antenne o pali
2004
Dispositivo per rizzare antenne o pali
1966
Dispositivo per rizzare antenne o pali
1987
Dispositivo per rizzare antenne o pali
2022
Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2025, 12:00
Realizzato da
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali
2003
Nella sua ricerca di soluzioni per aumentare la produttività del settore tessile, Leonardo progettò un binatoio dotato di un geniale dispositivo in grado di arrestare immediatamente la macchina qualora uno dei fili si fosse spezzato durante il processo di binatura in cui essi vengono accoppiati per aumentarne la robustezza.
Dispositivo di arresto per binatura automatica della seta
2003
Dispositivo di arresto per binatura automatica della seta
2004
Dispositivo di arresto per binatura automatica della seta
1969
Dispositivo di arresto per binatura automatica della seta
1954
Ultimo aggiornamento: 22 Gennaio 2025, 10:22
Leonardo per sostenere e far oscillare le campane ideò un particolare meccanismo capace di ridurre notevolmente l’attrito. La soluzione da lui proposta somiglia in modo incredibile al dispositivo antifrizione ancora oggi utilizzato per la campana, detta Mutte, della Cattedrale francese di Saint-Etienne a Metz.
Dispositivo anti frizione
1970
Dispositivo anti frizione
1971
Dispositivo anti frizione
1968
Dispositivo anti frizione
2010
Dispositivo anti frizione
1952
Dispositivo anti frizione
1972
Ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024, 16:02
Leonardo si applicò con grande cura alla progettazione di cuscinetti volventi reggispinta: meccanismi per attenuare ed eliminare l’effetto usurante dell’attrito nelle macchine in movimento.
Cuscinetto volvente reggispinta
1970
Cuscinetto volvente reggispinta
1971
Cuscinetto volvente reggispinta
1968
Cuscinetto volvente reggispinta
2009
Cuscinetto volvente reggispinta
1952
Cuscinetto volvente reggispinta
1972
Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2025, 11:07