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ATTENZIONE: La biglietteria del Museo Leonardiano si è temporaneamente spostata in Via Montalbano 1, accanto all’Ufficio Turistico di Vinci.

Particolare di ala meccanica

Realizzato da
Istituto Tecnico Professionale “Leonardo da Vinci” di Firenze

1929

Il modello rappresenta un’ala meccanica formata da più segmenti snodabili collegati da tiranti. Il progetto è dei primi anni del ‘500, quando Leonardo si dedicò all’osservazione degli uccelli, studiandone le tecniche di volo e la struttura corporea. In questo periodo lo scienziato giunse a dubitare che l’uomo potesse produrre l’energia necessaria per azionare una macchina ad ali battenti e concluse che l’unica forma di volo praticabile fosse quella in cui la propulsione è affidata alle correnti aeree.

La struttura ripropone l’anatomia di un’ala di uccello con ossa, nervi e cartilagini. I tre tiranti inferiori hanno il compito di flettere, ossia chiudere l’ala, mentre quelli superiori attivano il comando di estensione, aprendola.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno di noce intagliato/parzialmente dipinto, cuoio, corda di cotone, ferro
Misure
Altezza: 40 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice sul Volo degli Uccelli, f. 11 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000022
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno, ferro, corda, cuoio
Misure
Larghezza: 60 cm, Altezza: 40 cm; Profondità: 60 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 812 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Opere correlate

Dall’oro al broccato

Realizzato da
Giusto Manetti Battiloro

Gli oggetti in vetrina sono stati donati dalla storica ditta fiorentina Giusto Manetti Battiloro, che ancora oggi continua con successo la sua attività. Nel pacchetto di carta speciale detto “forma” sono inseriti piccoli quadrati d’oro ricavati dal taglio di un sottile nastro ottenuto dalla lavorazione del lingotto con un macchinario detto laminatoio.

La “forma” viene sottoposta, con martelli di fogge e pesi diversi, al processo di battitura, da cui deriva il termine battiloro. Si ottengono così sottili foglie d’oro che, tagliate nella misura desiderata, vengono inserite in libretti di carta velina. Dall’oro o dall’argento, con complesse procedure, si ricavano anche i fili da impiegare nella tessitura di stoffe preziose, come il lucente broccato veronese qui presentato, che riproduce un’ideazione di Giuseppe Lisio, capostipite della omonima manifattura di Firenze.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Esposizione
Luogo di conservazione
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Filatoio a ruota con fuso ad aletta

Realizzato da
Manifattura lucchese

fine XIX° secolo

Verso il 1480, l’introduzione del fuso ad aletta, adattato sulla tradizionale ruota per filare, rappresentò una innovazione nel campo della manifattura tessile, consentendo la filatura e contemporaneamente l’avvolgimento del filo sulla bobina.

Tale tecnologia è utilizzata per secoli, con pochissime variazioni, come testimonia questo filatoio del XIX secolo in cui una ruota a pedale aziona due pulegge.
Queste, di dimensioni diverse, trasmettono il movimento sia al fuso che alla bobina, ma con differenti velocità: il fuso e l’aletta torcono il filo girando più lentamente della bobina sulla quale viene ‘incannato’ il filo.

La filatrice, partendo dal gancio più lontano dell’aletta, passa manualmente il filo su tutti gli uncini per avvolgerlo in maniera uniforme sulla bobina. Leonardo, determinato a migliorare questa parte del processo di filatura, progetta il filatoio continuo ad aletta.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno di gelso e abete, con aggiunte in faggio
Misure
Altezza: 37 cm, Larghezza: 35 cm; Profondità: 30 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Hausbuch 34 a (versione a due cordoni)
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

La meccanica di Leonardo

Realizzato da
Università Sant’Anna di Pisa, Istituto di intelligenza meccanica

2021

Vero e proprio incipit del percorso museale, il video immersivo “La meccanica di Leonardo” introduce al tema portante della collezione. L’elaborazione digitale con una sequenza di disegni leonardiani presentati secondo i temi affrontati dal museo, restituisce la continua e appassionata ricerca di Leonardo sul moto e sulle cause che lo generano.  Ogni singolo elemento meccanico dei progetti di Leonardo sembra prendere vita grazie all’aggiunta di elementi sonori,  che traducono in suoni i singoli elementi grafici presentati.

 

 

La multiforme attività di Leonardo trova nel disegno lo strumento principale di indagine, riflessione, ideazione e progettazione: nessun altro suo contemporaneo fu capace di fare altrettanto. I suoi disegni di macchine così moderni, attuali ed efficaci stupiscono e continuano ad affascinare ancora oggi.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Video
Luogo di conservazione
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Ponte di rapida costruzione

Realizzato da
IBM Italia

1953

Leonardo realizzò numerosi progetti per risolvere i problemi legati all’attraversamento di corsi d’acqua e le soluzioni tecniche da lui ideate stupiscono per la loro modernità e genialità. Questo ponte ad uso militare, progettato durante il primo periodo milanese, poteva essere costruito rapidamente incastrando e intrecciando materiali facilmente reperibili come tronchi e corde. Proprio perché ideale per mettere in salvo gli eserciti in caso di fuga, Leonardo lo chiama anche ‘ponte salvifico’.

Il ponte è in grado di reggersi senza l’utilizzo delle corde, dal momento che i tronchi, incastrati tra loro, assolvono la funzione che le centine hanno in architettura. Ancorate sulla struttura portante alcune assi di legno formano infine un adeguato piano di calpestio.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno di noce intagliato e verniciato
Misure
Larghezza: 26 cm, Lunghezza: 79 cm; Profondità: 24 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 69 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000014
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 11:21

Ponte canale con conche

Realizzato da
IBM Italia

1952

Affascinato dalle opere di regimazione idraulica diffuse in Lombardia, a Milano Leonardo studia soluzioni per la deviazione e la rettificazione dei corsi d’acqua. Per mettere in comunicazione due corsi d’acqua posti su livelli diversi, progetta questo ponte canale con un ingegnoso sistema di conche e chiuse.

La novità è data dalle porte a doppio battente che si chiudono controcorrente sfruttando la pressione dell’acqua e dal piccolo portello che la fa defluire gradualmente. Quando l’imbarcazione giunge alla prima chiusa lo sportellino viene aperto e l’acqua scorre nella conca sottostante fino a pareggiare il livello permettendo alla barca di avanzare. A questo punto si apre lo sportellino della seconda chiusa che lascia defluire lentamente l’acqua portando l’imbarcazione a quota inferiore. Per evitare la formazione di vortici all’apertura delle porte, Leonardo modula in scalini l’altezza della conca realizzando una scala d’acqua in grado di attenuarne la forza di caduta.
Questo sistema, ideato verso il 1503 per il progetto di deviazione dell’Arno commissionato da Firenze, fu utilizzato anche nel progetto di un canale per rendere navigabile l’Adda nel tratto dei Tre Corni.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato parzialmente dipinto, ferro
Misure
Larghezza: 34,5 cm, Lunghezza: 122 cm; Profondità: 91,5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 388 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000015
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 11:18

Tornio per forare

Realizzato da
IBM Italia

1952

Su di un apposito pancone sono fissati due sostegni, la cui distanza corrisponde alla lunghezza di un rocchetto a forma di due tronchi di cono uniti per le basi minori.
Sul rocchetto si avvolge una corda fissata per un capo ad una balestra di legno molto flessibile e per l’altro ad una leva che, azionata, fa oscillare la balestra. Attraverso questo movimento il rocchetto si avvolge e si svolge costringendo l’asta metallica con punta perforante, posta in posizione orizzontale, a seguirne lo spostamento nei due sensi di andata e ritorno.
Per mezzo di una vite, azionata da una manovella, il blocco contenente l’asta riesce a scorrere sul pancone provocando l’avanzamento della punta contro il pezzo da forare.
Tutto il lavoro può essere eseguito da un solo operatore.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato dipinto, corda in cotone, ferro
Misure
Larghezza: 98 cm, Lunghezza: 110 cm; Profondità: 58 cm.
Luogo di conservazione
Deposito
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f.108r
Collocazione
Museo Leonardiano, deposito

Torchio per la stampa

Realizzato da
IBM Italia

1952

Il modello riproduce un torchio per la stampa, nel quale la forma, contenente la composizione tipografica a caratteri mobili, è montata su un carrello scorrevole.
Una manovella, posta lateralmente rispetto al piano di lavoro, aziona un rocchetto, sul quale una corda, avvolgendosi e svolgendosi, permette al carrello di compiere il movimento di andata e di ritorno.
A differenza dei torchi utilizzati al tempo di Leonardo, nei quali la pressa doveva essere alzata per sistemare il foglio o per sostituirlo, con questo nuovo meccanismo la pressa può essere alzata soltanto lo spazio necessario allo scorrimento del carrello sul piano del pancone.
Il congegno, azionato da una sola persona, permette di risparmiare tempo e manodopera, consentendo una produzione più rapida ed economica.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, corda in cotone
Misure
Larghezza: 96 cm, Lunghezza: 114 cm; Profondità: 62 cm.
Luogo di conservazione
Deposito
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f.995r
Collocazione
Museo Leonardiano, deposito

Leonardo, durante il suo primo soggiorno fiorentino, disegnò una sega idraulica capace di ridurre in tavole i grossi tronchi di albero. La macchina funzionava in modo automatico per alleggerire il lavoro dell’uomo e incrementare la produttività.

Alla base della macchina, entro una canaletta in cui viene fatta scorrere dell’acqua, si trova una ruota a pale simile a quella di un mulino. Questa muovendosi aziona un sistema biella manovella che, trasformando il moto rotatorio in moto alternato, permette alla lama dentata verticale di scorrere su e giù.
Contemporaneamente un meccanismo ad arpione aggancia, con movimenti sincroni a quelli della lama, una ruota che girando avvolge su di un tamburo una corda collegata al carrello su cui dovrà essere posizionato il tronco da tagliare. La trazione della corda permette al carrello di avanzare in modo che il tronco sia sempre a contatto con la lama.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno verniciato, ferro
Misure
Larghezza: 98 cm, Altezza: 87 cm; Profondità: 61 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1078 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei Conti Guidi, primo piano

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