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ATTENZIONE: La biglietteria del Museo Leonardiano si è temporaneamente spostata in Via Montalbano 1, accanto all’Ufficio Turistico di Vinci.

Pignone a cremagliera

Fausto Colombo, Giorgio Valentini, Giovanni Sacchi

1983

Il modello presenta un meccanismo applicabile a macchine per sollevare e abbassare carichi pesanti capace di trasformare il moto circolare in rettilineo.

 

Muovendo una manovella, la ruota dentata ingrana la cremagliera verticale permettendole di salire o scendere. Quest’ultima ha un gancio posto ad una estremità al quale viene assicurato il carico.

 

Questo dispositivo assomiglia al cric, attrezzo comunemente utilizzato per sollevare veicoli a due ruote onde permettere la sostituzione di una ruota.

 

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno di cirmolo intagliato
Misure
Larghezza: 75 cm, Lunghezza: 75 cm; Profondità: 75 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 998 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, secondo piano

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025, 12:04

Mitragliera a ventaglio

Realizzato da
IBM Italia

1952

Leonardo lavorò a diversi progetti di cannoni in grado di sparare contemporaneamente più proiettili, armi decisamente all’avanguardia per il suo tempo, in grado di suscitare l’interesse di eventuali committenti.

Questa mitragliera ha ben dieci bocche da fuoco di piccolo calibro, montate su di un unico affusto, ed è dotata di due ruote per essere facilmente spostata sul campo di battaglia e puntata su più obbiettivi. La disposizione delle canne a ventaglio permette inoltre di ampliare il volume di fuoco riducendo le imprecisioni di lancio.
I proiettili sono caricati attraverso il piccolo sportello posizionato al centro della mitragliera che poi, grazie ad una manovella, assume inclinazioni diverse per regolare la traiettoria del lancio.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato tornito e ferro battuto
Misure
Larghezza: 50 cm, Lunghezza: 146 cm; Profondità: 81,5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 157 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000009
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 10:40

Odometro

Realizzato da
IBM Italia

1952

Il modello rappresenta uno strumento per calcolare con esattezza le distanze. Leonardo, attenendosi alla descrizione fatta da Vitruvio nel De Architectura, ne illustra compiutamente e con veste grafica ben impostata gli aspetti macchinali, i quali vengono analizzati in ogni minimo dettaglio.
La macchina ha la forma di una carriola, il cui telaio è trasportato da una ruota centrale poggiante sul terreno; ogni giro del mozzo di questa ruota fa compiere uno scatto alla ruota dentata verticale, la quale a sua volta, ad ogni giro completo, aziona l’altra grande ruota centrale orizzontale che funziona da contagiri.
Lungo il perimetro interno della ruota orizzontale sono presenti dei fori, i quali vengono costantemente riempiti da sassolini oppure da piccole sfere metalliche o di legno che, ad ogni scatto della ruota, cadono nell’apposito contenitore alloggiato nella parte sottostante.
Dopo aver raccolto e contato i sassolini o le sfere, conoscendo la misura della circonferenza della ruota, sarà possibile calcolare la distanza percorsa.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato verniciato
Misure
Larghezza: 52 cm, Lunghezza: 105 cm; Profondità: 43 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio 2025, 11:43

Meccanismo di orologio

Realizzato da
IBM Italia

1952

Leonardo si dedicò con grande interesse allo studio degli orologi meccanici e delle loro componenti, alla ricerca di un dispositivo in grado di scandire con precisione il tempo.

Il modello riproduce il meccanismo che regola la velocità di discesa del peso all’interno di un orologio, congegno che Leonardo e i suoi contemporanei chiamavano “tempo” e che è oggi denominato “scappamento”.
 
La discesa dei pesi mette in moto due ordini identici di ruote dentate e rocchetti che trasmettono il loro movimento agli ingranaggi dello scappamento collocati nella parte superiore del congegno. Qui una chiavetta-bilanciere mobile a forma di settore di cerchio ingrana i denti del sistema di ruote a pioli permettendo loro di avanzare con intermittenza per scandire il passare del tempo. Leonardo come regolatore usò anche il volano: un asse rotante munito di pale che sfruttava la resistenza dell’aria.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato, corda in cotone, ferro, ottone
Misure
Larghezza: 110,5 cm, Lunghezza: 35,5 cm; Profondità: 45 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 964 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000007
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2025, 11:25

Martinetto

Realizzato da
IBM Italia

1952

Il modello di questo meccanismo, ispirato ad un disegno del Codice Atlantico, è composto da una ruota dentata, la quale, azionata mediante una manovella innestata su di un rocchetto, ingrana la cremagliera verticale permettendole di salire o scendere.

Questo dispositivo, trasformando il moto circolare in moto rettilineo, favorisce notevolmente lo spostamento di un peso dal basso verso l’alto.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato verniciato
Misure
Larghezza: 111 cm, Lunghezza: 40 cm; Profondità: 33 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 998 r

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 24 Aprile 2025, 11:44

Macina con burattello

Luigi Boldetti

1972

Leonardo per ottimizzare e migliorare le operazioni svolte da una tradizionale macina ideò un curioso congegno che, oltre a macinare il grano, contemporaneamente separava la farina dalla crusca.

La macchina ospita nella parte superiore una macina, in quella inferiore tutti gli ingranaggi che servono al suo movimento. Una cassetta di legno, munita di piccolo sportello, serve per raccogliere il prodotto macinato. Muovendo una manovella l’intero meccanismo prende vita: il grano, immesso nella macina, fuoriesce macinato da un foro laterale e, attraverso un canale inclinato, viene convogliato in un sacchetto lungo e stretto, detto burattello.
Il burattello, scosso da una lunga asta collegata agli ingranaggi posti sotto la macina, provoca la separazione delle farine. La farina sarà tanto più raffinata quanto più sottile sarà la trama del tessuto del sacchetto.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, pietra, ferro, tela di canapa
Misure
Larghezza: 41 cm, Lunghezza: 82 cm; Profondità: 32 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice di Madrid I, f. 22 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000021
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio 2025, 11:03

Laminatoio

Realizzato da
IBM Italia

1952

Fra le invenzioni di Leonardo troviamo un laminatoio capace di ridurre lo stagno in piastre sottili e uniformi.

Lo strumento si compone di una coppia di rulli cilindrici sovrapposti che premono progressivamente sul prodotto da lavorare. Girando una manovella gli ingranaggi mettono in movimento il cilindro superiore. Quello inferiore, sostenuto da due staffe, può essere abbassato o alzato a seconda dello spessore che si vuol dare alla lastra di metallo da assottigliare.
Leonardo suggerisce di realizzare i cilindri con “materia da campane” e cioè in bronzo in modo da non deformarsi durante l’uso.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, metallo, ferro smaltato
Misure
Larghezza: 46 cm, Lunghezza: 70 cm; Profondità: 35 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Manoscritto I di Francia, f. 48 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000018
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio 2025, 10:03

Gru girevole

Luigi Boldetti

1966

Tra le macchine da cantiere probabilmente ideate da Brunelleschi per il cantiere della cupola del Duomo di Firenze e disegnate da Leonardo, troviamo anche la gru girevole ricostruita nel 1966 dall’ingegnere Boldetti.

La gru, costituita da una base fissa e da un albero verticale girevole, è messa in moto da due squadre di operai: una, sulla piattaforma posta a metà altezza, ha il compito di manovrare una ruota a pioli che, collegata ad un sistema di carrucole, consente di sollevare il carico. L’altra, sulla piattaforma in alto al centro della traversa orizzontale, sempre attraverso una ruota a pioli, aziona una vite retrosa per traslare trasversalmente il peso.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, ferro battuto, corda in cotone, granito
Misure
Larghezza: 101 cm, Lunghezza: 72 cm; Profondità: 43,5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 105 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000024
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2025, 11:23

Progettata da Filippo Brunelleschi, ma utilizzata solo dopo la sua morte avvenuta nel 1446, questa gru servì per l’edificazione della lanterna della cupola del Duomo fiorentino. La macchina, montata su una piattaforma circolare ruotante, era posizionata al centro dell’occhio della cupola, ossia all’interno del perimetro su cui si dovevano elevare le pareti della lanterna.

Man mano che la muratura cresceva in altezza, la piattaforma veniva rialzata grazie a delle viti. Per sollevare e traslare orizzontalmente i blocchi di marmo, la gru utilizzava un braccio girevole a 360° con sistema composto da due viti ‘senza fine’, azionato da due dischi lignei che fungevano da madreviti. Di questa gru venne sviluppata anche una seconda versione che potrete trovare riprodotta in scala 1:2 nella Sala del Podestà del Castello dei Conti Guidi

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno, ferro, marmo
Misure
Larghezza: 100 cm, Lunghezza: 83 cm; Diametro: 47 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 808 v
Collocazione
Museo Leonardiano, Palazzina Uzielli, primo piano

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio 2025, 11:55

Forno per la fusione del bronzo

Realizzato da
IBM Italia

1953

Tra gli interessi di Leonardo troviamo anche l’arte fusoria tanto che nei suoi manoscritti sono riportati disegni di varie tipologie di forni per fondere i metalli. Il modello rappresenta la sezione di un forno a riverbero per la fusione del bronzo. Il metallo veniva posto sul pavimento di un’ampia camera a volta, detta camera di fusione, e riscaldato fino a liquefarsi grazie al calore irradiato dalla volta e dalle pareti. La fornace è separata dalla camera di fusione ed è dotata di una canna fumaria per espellere il fumo generato dalla combustione.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato dipinto, gesso
Misure
Larghezza: 79,5 cm, Lunghezza: 103 cm; Profondità: 37,2 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1103 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 10:28

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