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ATTENZIONE: La biglietteria del Museo Leonardiano si è temporaneamente spostata in Via Montalbano 1, accanto all’Ufficio Turistico di Vinci.

Imbarcazione con ruote a pale e sistema di pale a vento

Realizzato da
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali, Realizzato da
Etruria Musei

2010

Il modello è tratto da un disegno di un anonimo cinquecentesco che probabilmente copiò un progetto di Leonardo. L’imbarcazione si muove grazie ad un originale sistema di tre coppie di pale: le ruote più grandi, messe in movimento dal vento, azionano quelle più piccole per mezzo di ruote a pioli, rocchetti e un sistema biella manovella.

Il progetto di questo natante, nasce dalle suggestioni esercitate dalla misteriosa imbarcazione, detta Badalone, che Filippo Brunelleschi realizzò per trasportare i marmi da Pisa a Firenze. La nave, che non disponeva né di remi né di vela, si inabissò in Arno nel tratto compreso tra Castelfranco di Sotto ed Empoli.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno
Misure
Larghezza: 60 cm, Altezza: 44.5 cm; Profondità: 41.5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Anonimo, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi, n. 4085
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei Conti Guidi, primo piano

Imbarcazione anfibia con ruote sagomate

Realizzato da
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali, Realizzato da
Etruria Musei

2010

Disegnata dall’ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini, questa imbarcazione anfibia con ruote sagomate serviva per navigare le acque basse e palustri.

La barca, poteva all’occorrenza trasformarsi in un mezzo ibrido per superare le secche sabbiose e i depositi di fango che si creavano negli alvei dei fiumi durante i mesi di siccità. Le ruote esterne, simili ad un moderno trattore, consentivano al veicolo di avanzare facendo presa sul terreno melmoso.
Probabilmente Francesco, trae spunto dalle imbarcazioni utilizzate nelle “naumachie”, gli spettacoli di epoca greca e romana che mettevano in scena delle vere e proprie battaglie navali. Tali barche erano infatti dotate di ruote per essere facilmente trasportate nelle arene.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno
Misure
Larghezza: 45 cm, Lunghezza: 13 cm; Profondità: 33 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Francesco di Giorgio Martini, Ms. Magliabechiano II.1.141, f. 222r
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, primo piano

Leonardo per sostenere e far oscillare le campane ideò un particolare meccanismo capace di ridurre notevolmente l’attrito. La soluzione da lui proposta somiglia in modo incredibile al dispositivo antifrizione ancora oggi utilizzato per la campana, detta Mutte, della Cattedrale francese di Saint-Etienne a Metz.

Tale dispositivo, qui ricostruito in scala 1:2, è costituito da un robusto sostegno di ferro di forma triangolare, supportato, a destra e a sinistra, da due organi a settore di cerchio. Al centro un piccolo cilindro rappresenta l’asse su cui poggia la campana. Quando la campana oscilla per suonare, l’asse, invece di scorrere, rotola sui sostegni mettendoli in movimento. Come si può dunque spiegare questa sorprendente somiglianza? Probabilmente Leonardo raccolse alcune informazioni sulla campana di Metz e le utilizzò come spunto per i propri studi sull’attrito. I suoi elaborati sono la testimonianza di come il sapere tecnico allora circolasse in tutta Europa.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Ferro
Misure
Larghezza: 54 cm, Altezza: 57 cm; Profondità: 5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1086 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Tutte le macchine di Leonardo, da quelle più semplici a quelle più complesse, sono costituite da elementi meccanici che, collegati tra loro, consentono di trasmettere e trasformare il moto.

Il meccanismo esposto rappresenta una delle soluzioni più semplici per convertire il moto da alternato a continuo. Una leva motrice, mossa avanti e indietro, aziona due aste parallele facendole muovere contemporaneamente prima in una direzione poi in quella contraria. Le due aste, munite di denti tagliati in direzioni opposte, ingranano alternativamente la ruota posta al centro del meccanismo. La ruota, come dice Leonardo, si muoverà dunque sempre “per un solo verso”, spinta dall’azione alternata delle due aste.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, parzialmente dipinto, ferro battuto
Misure
Larghezza: 70 cm, Altezza: 54.5 cm; Profondità: 30 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice di Madrid I, f. 123 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000036
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Nell’ambito delle ricerche sul volo librato, Leonardo studia il moto dell’aria e le correnti aeree per capire come possano interagire con le macchine volanti.

Questo strumento, pensato per sperimentare il movimento dell’aria e dell’acqua, è costituito da due tavolette di legno poste a squadra: su quella verticale si inseriscono due coni forati della stessa lunghezza, ma di diversa apertura; su quella orizzontale sono fissati due supporti verticali che sostengono l’asse di una ruota a lamelle attorno al quale è avvolta una corda con due pesi alle estremità.

La tavoletta verticale si pone nella direzione del vento e, per misurarne la velocità, si fa passare l’aria prima da un foro e poi dall’altro. Il vento aziona così la ruota e fa alzare i pesi ad essa collegati in maniera direttamente proporzionale all’ampiezza del foro utilizzato per la misurazione.

Lo strumento può essere utilizzato anche per la misurazione della velocità dell’acqua.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato, rame, rame, ottone, corda
Misure
Altezza: 38.5 cm; Lunghezza: 47 cm; Profondità: 24.8 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, British Museum, f. 241
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000042

Anemometro a lamelle

Realizzato da
IBM Italia

1952

Leonardo, per individuare le condizioni atmosferiche più  adatte al volo librato, progettò questo strumento in grado di misurare la velocità del vento.

Il modello è costituito da una semplice struttura a forma di quarto di cerchio dotata di una lamella pendula e di un arco graduato. Spinta dal vento, la lamella devia dalla sua posizione verticale di riposo secondo un angolo proporzionale alla forza del vento stesso, misurabile sull’arco graduato.
Nelle note apposte al disegno, Leonardo evidenzia la necessità di affiancare a questo strumento un orologio per calcolare quanta strada può essere percorsa sospinti dalle correnti aeree in un determinato intervallo di tempo.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato, rame
Misure
Larghezza: 39.5 cm, Altezza: 40 cm; Profondità: 22 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 675 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000041
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Nell’ambito degli studi sul volo, Leonardo progetta questo strumento di bordo con cui il pilota poteva controllare la posizione della macchina volante rispetto al suolo e mantenere quindi l’equilibrio e l’inclinazione necessari durante le manovre di virata.

Il modello è formato da una base circolare sormontata da una campana di vetro all’interno della quale è appeso un piccolo pendolo. La centralità del pendolo durante il volo indicava al pilota la giusta posizione orizzontale della macchina volante rispetto al suolo. La campana serviva invece per evitare che il pendolo subisse alterazioni provocate da colpi di vento.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato/dipinto, vetro, corda di cotone
Misure
Altezza: 42 cm; Diametro: 36 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1058 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000039
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Per misurare l’umidità dell’aria, cioè la quantità di vapore acqueo contenuta nell’atmosfera, Leonardo ideò questo igrometro a forma di bilancia a due piatti.

Per utilizzare lo strumento si pongono da un lato della bambagia, sostanza igroscopica (che assorbe l’acqua), sull’altro della cera (materiale impermeabile) di peso identico. Quando l’aria è secca la bilancia resta in equilibrio mentre, con l’aumento dell’umidità, si inclina sempre di più dal lato del materiale igroscopico. La bambagia, infatti, assorbendo l’acqua contenuta nell’aria, si appesantisce mentre la cera conserva il peso iniziale. Il filo di piombo, situato al centro del dispositivo, indica di quanto l’asta che collega i due piatti si è inclinata segnando su di essa la variazione dell’umidità atmosferica.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato/dipinto, rame, corda di cotone, bambagia, cera
Misure
Larghezza: 43 cm, Altezza: 41.2 cm; Base: 27.7 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 30 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000040
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Tra i progetti più originali di Leonardo sul volo librato e frutto di ripetute osservazioni sul volo degli uccelli, questa macchina era pensata per volare sfruttando le correnti ascensionali dell’aria.

In parte simile al moderno deltaplano, questa è dotata di una vela di forma triangolare, fissata su una struttura a croce e tenuta in tensione da una bordura metallica su cui è cucito il tessuto. Al di sotto della vela, il pilota, probabilmente seduto su di un sellino, corregge la direzione del volo mediante un timone e un pedale collegati alla vela per mezzo di corde. Con il timone manovra le corde per inclinare l’ala verso l’alto o verso il basso, con il pedale invece può flettere l’ala a destra e a sinistra.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno, corda cotone, tela di cotone
Misure
Larghezza: 25 cm, Altezza: 12 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice di Madrid I, f. 64 r
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Il modello rappresenta un’ala meccanica formata da più segmenti snodabili collegati da tiranti. Il progetto è dei primi anni del ‘500, quando Leonardo si dedicò all’osservazione degli uccelli, studiandone le tecniche di volo e la struttura corporea. In questo periodo lo scienziato giunse a dubitare che l’uomo potesse produrre l’energia necessaria per azionare una macchina ad ali battenti e concluse che l’unica forma di volo praticabile fosse quella in cui la propulsione è affidata alle correnti aeree.

La struttura ripropone l’anatomia di un’ala di uccello con ossa, nervi e cartilagini. I tre tiranti inferiori hanno il compito di flettere, ossia chiudere l’ala, mentre quelli superiori attivano il comando di estensione, aprendola.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno di noce intagliato/parzialmente dipinto, cuoio, corda di cotone, ferro
Misure
Altezza: 40 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice sul Volo degli Uccelli, f. 11 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000022
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

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