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Una Collezione al museo
Sala del Podestà
Sul lato orientale troviamo il grande camino rinascimentale in pietra serena commissionato dal podestà Neri Ventura nel 1478, mentre su quello settentrionale spicca la Madonna col Bambino e San Giovannino in terracotta invetriata. Sulla parete occidentale, invece, una piccola apertura testimonia l’antico passaggio che fino al XIII secolo consentiva di accedere alla torre con una scala lunga ben 13 metri.
In questa sala, il 3 maggio del 1478, Leonardo fu presente alla stipula di un contratto grazie al quale lo zio Francesco e il padre ser Piero ottennero l’affitto perpetuo di un mulino situato al di sotto delle mura del castello. Una speciale clausola aggiunta nel contratto per iniziativa dello zio, avrebbe consentito a Leonardo il godimento dell’affitto, nel caso di estinzione della discendenza legittima.
I modelli della collezione
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Ebbe nome Lionardo
Partendo dalle suggestioni emanate dai documenti d’archivio, attraverso un’installazione che combina magistralmente suoni, immagini e parole, si ripercorrono gli eventi che testimoniano la presenza di Leonardo a Vinci.
La videoinstallazione, racconta la storia della famiglia da Vinci, le ipotesi sull’identità della madre Caterina, il rapporto con lo zio Francesco e i primi studi d’abaco ricostruendo in maniera inedita un periodo ancora poco noto della vita di Leonardo.
I modelli della collezione
1 opera appartiene a questa categoria
La meccanica di Leonardo
Il tema cui è dedicato il museo, ovvero la figura di Leonardo tecnologo, scienziato e ingegnere, viene presentato nello spazio di ingresso della Palazzina Uzielli attraverso una video proiezione immersiva.
“Forza non è altro che una virtù spirituale, una potenza invisibile, la quale è creata e ‘nfusa per accidental violenza da’ corpi sensibili nelli insensibili, dando a essi corpi similitudine di vita; la qual vita è di meravigliosa operazione […]”
Come ricordano le parole qui sopra riportate tratte dal Codice Atlantico, per Leonardo il moto è l’elemento fondamentale che conferisce ai corpi naturali e artificiali “similitudine di vita”. Nella proiezione alcuni elementi meccanici dei progetti di Leonardo si animano con effetti grafici e sonori che ne evocano il movimento.
La multiforme attività di Leonardo trova nel disegno lo strumento principale di indagine, riflessione, ideazione e progettazione: nessun altro suo contemporaneo fu capace di fare altrettanto. I suoi disegni di macchine così moderni, attuali ed efficaci stupiscono e continuano ad affascinare ancora oggi.
I modelli della collezione
1 opera appartiene a questa categoria
Leonardo a Vinci
Leonardo dedicò gran parte delle sue riflessioni alla meccanica e allo studio degli elementi costitutivi delle macchine, analizzandone i principi e i criteri di funzionamento. Nei suoi disegni i singoli elementi macchinali, quali la vite, la ruota dentata o a pioli, il rocchetto, la puleggia e le molle, si combinano tra loro dando vita a meccanismi e strumenti in grado di compiere operazioni più o meno complesse.
Lo studio del movimento e della sua trasmissione, porta Leonardo a concepire sistemi di pulegge per il sollevamento di grossi carichi, meccanismi per la trasformazione del moto e per eliminare ed attenuare l’attrito.
I modelli della collezione
5 opere appartengono a questa categoria

Imbarcazione con ruote a pale e sistema di pale a vento
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali, Etruria Musei
2010

Imbarcazione anfibia con ruote sagomate
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali, Etruria Musei
2010

Sega idraulica
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali, Etruria Musei
2010

Battello con sistema propulsivo di ruote a pale
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali, Etruria Musei
2010

Bacino di accumulo delle acque a Vinci
Alexander Neuwahl
2019
Studi sul volo
Leonardo,durante il primo soggiorno milanese, si dedicò alla progettazione di macchine volanti ad ala battente, capaci di imitare la struttura e il movimento propulsivo delle ali di un volatile. Si dedicò all’osservazione degli uccelli studiandone le tecniche di volo e la struttura corporea. Ma, essendo l’uomo incapace di produrre l’energia sufficiente per muovere le ali, il volo ad ala battente o meccanico non era realizzabile. Si orientò, verso il volo a vela o librato in cui la propulsione viene completamente affidata alle correnti aeree. Nascono così l’apparecchio ad ala a delta e la sfera volante.
I modelli della collezione
11 opere appartengono a questa categoria

Misuratore della velocità del vento o dell’acqua
IBM Italia
1952

Anemometro a lamelle
IBM Italia
1952

Inclinometro
IBM Italia
1952

Igrometro
IBM Italia
1952

Apparecchio ad ala a delta
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali, Etruria Musei
2010

Particolare di ala meccanica
Istituto Tecnico Professionale “Leonardo da Vinci” di Firenze
1929

Studio di ala battente
Istituto Tecnico Professionale “Leonardo da Vinci” di Firenze
1929

Sfera volante
Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, Dipartimento di Meccanica e Tecnologie industriali, Etruria Musei
2010

Vite aerea
Scuola di Costruzioni ed Esperienze Aeronautiche di Guidonia
1938

Grande ala articolata
IBM Italia, Fausto Colombo, Giovanni Sacchi
1983
Meccanismi e strumenti
Nei suoi disegni i singoli elementi macchinali, quali la vite, la ruota dentata o a pioli, il rocchetto, la puleggia e le molle, si combinano tra loro dando vita a meccanismi e strumenti in grado di compiere operazioni più o meno complesse.
Lo studio del movimento e della sua trasmissione, porta Leonardo a concepire sistemi di pulegge per il sollevamento di grossi carichi, meccanismi per la trasformazione del moto e per eliminare ed attenuare l’attrito.
I modelli della collezione
13 opere appartengono a questa categoria

Dispositivo antifrizione per la “Mutte”
Pascal Brioist, Alexander Neuwahl, Jean-Louis Pironio
2009

Trasformazione di moto alterno in circolare
IBM Italia
1952

Ventilatore
Luigi Boldetti
1964

Tirare composto
Luigi Boldetti
1979

Studio di ruotismo epicicloidale
IBM Italia
1952

Strettoio per olio
Luigi Boldetti
1967

Macina con burattello
Luigi Boldetti
1972

Laminatoio
IBM Italia
1952

Dispositivo anti frizione
Pascal Brioist
2009

Cuscinetto volvente reggispinta
Etruria Musei
2010
Ponti
I modelli della collezione
2 opere appartengono a questa categoria
Macchine da guerra
Nel 1482 Leonardo lascia Firenze per Milano. È alla corte di Ludovico il Moro che egli manifesta vivido interesse per le tecniche e gli strumenti di guerra, concentrandosi nella ricerca di soluzioni che potenzino la precisione del tiro, la potenza del fuoco nonché la rapidità del caricamento delle armi da fuoco.
Nei suoi taccuini, accanto ai disegni di potenti armi da lancio e sistemi per superare gli ostacoli negli assedi, possiamo trovare la messa appunto di nuove procedure per la fusione delle artiglierie componibili, studi di bocche da fuoco multiple, sistemi di puntamento e contenimento del rinculo e persino il progetto innovativo di un cannone a vapore.
La sezione delle macchine da guerra presentando le invenzioni leonardiane in campo militare, rende testimonianza dell’avvenuto mutamento, alla fine del XV secolo, delle tecniche di guerra rispetto alla tradizione militare di stampo ancora medievale in parallelo anche all’evolversi dei sistemi di fortificazione.
I modelli della collezione
7 opere appartengono a questa categoria
Macchine per trasformare il territorio
Rinforzare un argine per proteggere un insediamento dalle piene di un fiume, modificare il profilo di una collina per agevolare l’espansione di un centro abitato, costruire un canale per consentire scambi commerciali e l’irrigazione dei campi coltivati sono tutti interventi che mostrano la volontà da parte dell’uomo di trasformare il territorio.
In questo campo di studi Leonardo, come molti altri ingegneri del Rinascimento, si pone problemi di carattere progettuale, interessandosi a strumenti di antica concezione come l’odometro che consente di misurare agevolmente anche grandi distanze sul terreno. Cerca di perfezionare macchine come il battipalo, di tradizione romana e di larghissima diffusione nei cantieri rinascimentali, e sfida i limiti della tecnologia del tempo immaginando enormi macchine che possano accelerare come mai prima di allora i lavori nei cantieri.
La sezione mostra alcuni progetti leonardiani ideati per la realizzazione di opere volte alla trasformazione del territorio che ben si ricollegano agli studi che Leonardo compì da ingegnere idraulico presentati nella sezione del museo “Leonardo a Vinci”.
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3 opere appartengono a questa categoria
Carri
Grande fu la capacità di Leonardo nel proporre soluzioni innovative anche nell’ideazione di oggetti di uso comune come i carri che alla sua epoca erano il mezzo più diffuso per trasportare le merci e le persone.
Egli migliorò il loro funzionamento e ne prolungò la vita operativa inserendo negli assi delle ruote dei dispositivi antifrizione simili ai moderni cuscinetti. Questi, dalla caratteristica forma a rullo o a disco, riducevano inoltre lo sforzo di trazione e ne facilitavano il traino. Leonardo progettò anche sistemi per rendere autonomo il movimento dei carri utilizzando ingranaggi a lanterna e ruote a dentatura laterale azionati da una manovella.
Tra i suoi disegni spicca l’ambizioso progetto di un carro semovente a lungo interpretato come l’antenato della moderna automobile ma che rappresenta in realtà una macchina per effetti scenici, simile ad un automa, ideata da Leonardo per suscitare negli spettatori sorpresa ed ammirazione.