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ATTENZIONE: La biglietteria del Museo Leonardiano si è temporaneamente spostata in Via Montalbano 1, accanto all’Ufficio Turistico di Vinci.

Sala del Podestà

La Sala del Podestà rappresenta l’ambiente più prestigioso del Castello di Vinci che, passato sotto il dominio fiorentino, nel 1372 divenne residenza podestarile. In questa sala i podestà, ufficiali inviati da Firenze per amministrare la giustizia nel contado, lasciarono memoria del loro passaggio, con opere in pittura o scultura recanti il loro nome, lo stemma gentilizio e l’anno dell’incarico.

Sul lato orientale troviamo il grande camino rinascimentale in pietra serena commissionato dal podestà Neri Ventura nel 1478, mentre su quello settentrionale spicca la Madonna col Bambino e San Giovannino in terracotta invetriata. Sulla parete occidentale, invece, una piccola apertura testimonia l’antico passaggio che fino al XIII secolo consentiva di accedere alla torre con una scala lunga ben 13 metri.

 

In questa sala, il 3 maggio del 1478, Leonardo fu presente alla stipula di un contratto grazie al quale lo zio Francesco e il padre ser Piero ottennero l’affitto perpetuo di un mulino situato al di sotto delle mura del castello. Una speciale clausola aggiunta nel contratto per iniziativa dello zio, avrebbe consentito a Leonardo il godimento dell’affitto, nel caso di estinzione della discendenza legittima.

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Ebbe nome Lionardo

Le prime vicende biografiche di Leonardo, dalla nascita a Vinci fino alla formazione nella Firenze del Rinascimento e il legame indissolubile dell’artista con la sua terra d’origine, sono narrate all’interno di un’innovativa sala immersiva.

Partendo dalle suggestioni emanate dai documenti d’archivio, attraverso un’installazione che combina magistralmente suoni, immagini e parole, si ripercorrono gli eventi che testimoniano la presenza di Leonardo a Vinci.

 

La videoinstallazione, racconta  la storia della famiglia da Vinci, le ipotesi sull’identità della madre Caterina, il rapporto con lo zio Francesco e i primi studi d’abaco ricostruendo in maniera inedita un periodo ancora poco noto della vita di Leonardo.

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La meccanica di Leonardo

L’elaborazione digitale con una sequenza di disegni leonardiani presentati secondo i temi affrontati dal museo, restituisce la continua e appassionata ricerca di Leonardo sul moto e sulle cause che lo generano. Ogni singolo elemento meccanico dei progetti di Leonardo sembra prendere vita grazie all’aggiunta di elementi sonori, che traducono in suoni i singoli elementi grafici presentati.

Il tema cui è dedicato il museo, ovvero la figura di Leonardo tecnologo, scienziato e ingegnere, viene presentato nello spazio di ingresso della Palazzina Uzielli attraverso una video proiezione immersiva.

 

“Forza non è altro che una virtù spirituale, una potenza invisibile, la quale è creata e ‘nfusa per accidental violenza da’ corpi sensibili nelli insensibili, dando a essi corpi similitudine di vita; la qual vita è di meravigliosa operazione […]”

 

Come ricordano le parole qui sopra riportate tratte dal Codice Atlantico, per Leonardo il moto è l’elemento fondamentale che conferisce ai corpi naturali e artificiali “similitudine di vita”. Nella proiezione alcuni elementi meccanici dei progetti di Leonardo si animano con effetti grafici e sonori che ne evocano il movimento.

 

La multiforme attività di Leonardo trova nel disegno lo strumento principale di indagine, riflessione, ideazione e progettazione: nessun altro suo contemporaneo fu capace di fare altrettanto. I suoi disegni di macchine così moderni, attuali ed efficaci stupiscono e continuano ad affascinare ancora oggi.

Leonardo a Vinci

L’interesse di Leonardo per l’idraulica inizia con probabilità da giovanissimo, a Vinci, dove numerosi mulini sfruttavano la forza idrica dei torrenti che dal Montalbano scendono tutt’oggi verso la valle.

Leonardo dedicò gran parte delle sue riflessioni alla meccanica e allo studio  degli elementi costitutivi delle macchine, analizzandone i principi e i criteri di funzionamento. Nei suoi disegni i singoli elementi macchinali, quali la vite, la ruota dentata o a pioli, il rocchetto, la puleggia e le molle, si combinano tra loro dando vita a meccanismi e strumenti in grado di compiere operazioni più o meno complesse.

 

Lo studio del movimento e della sua trasmissione, porta Leonardo a concepire sistemi di pulegge per il sollevamento di grossi carichi, meccanismi per la trasformazione del moto e per eliminare ed attenuare l’attrito.

Studi sul volo

"​Chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare". Queste parole riassumono perfettamente la fascinazione di Leonardo verso il volo, sogno che non lo abbandonerà mai per tutta la vita.

Leonardo,durante il primo soggiorno milanese, si dedicò alla progettazione di macchine volanti ad ala battente, capaci di imitare la struttura e il movimento propulsivo delle ali di un volatile. Si dedicò all’osservazione degli uccelli studiandone le tecniche di volo e la struttura corporea. Ma, essendo l’uomo incapace di produrre l’energia sufficiente per muovere le ali, il volo ad ala battente o meccanico non era realizzabile. Si orientò, verso il volo a vela o librato in cui la propulsione viene completamente affidata alle correnti aeree. Nascono così l’apparecchio ad ala a delta e la sfera volante.

 

Leonardo, progettò anche alcuni strumenti scientifici quali l’igrometro e l’anemometro. Per la navigazione aerea usò invece un inclinometro. Lo studio sul volo lo condusse ad indagare le analogie di comportamento tra aria e acqua.

Meccanismi e strumenti

Leonardo dedicò gran parte delle sue riflessioni alla meccanica e allo studio degli elementi costitutivi delle macchine, analizzandone i principi e i criteri di funzionamento.

Nei suoi disegni i singoli elementi macchinali, quali la vite, la ruota dentata o a pioli, il rocchetto, la puleggia e le molle, si combinano tra loro dando vita a meccanismi e strumenti in grado di compiere operazioni più o meno complesse.
Lo studio del movimento e della sua trasmissione, porta Leonardo a concepire sistemi di pulegge per il sollevamento di grossi carichi, meccanismi per la trasformazione del moto e per eliminare ed attenuare l’attrito.

 

 

Ponti

Considerata l’importanza cruciale dei corsi d’acqua, vie di comunicazione in tempo di pace e ostacoli da superare in caso di guerra, Leonardo si impegnò nella progettazione di manufatti in grado di regimarli o di oltrepassarli.
I suoi ponti si possono suddividere in tre categorie a seconda della loro possibile funzione: quelli ad uso militare, come il ponte di rapida costruzione, quelli progettati per un’utopica città ideale, come il ponte a carreggiate sovrapposte e il ponte girevole e, infine, quelli realizzati su commissione, tra i cui il ponte canale con conche, richiesto dalla Città di Firenze per pianificare la deviazione del fiume Arno durante la guerra contro Pisa.

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Macchine da guerra

Nei suoi taccuini, accanto ai disegni di potenti armi da lancio e sistemi per superare gli ostacoli negli assedi, possiamo trovare la messa appunto di nuove procedure per la fusione delle artiglierie componibili, studi di bocche da fuoco multiple, sistemi di puntamento e contenimento del rinculo e persino il progetto innovativo di un cannone a vapore.

Nel 1482 Leonardo lascia Firenze per Milano. È alla corte di Ludovico il Moro che egli manifesta vivido interesse per le tecniche e gli strumenti di guerra, concentrandosi nella ricerca di soluzioni che potenzino la precisione del tiro, la potenza del fuoco nonché la rapidità del caricamento delle armi da fuoco.

 

Nei suoi taccuini, accanto ai disegni di potenti armi da lancio e sistemi per superare gli ostacoli negli assedi, possiamo trovare la messa appunto di nuove procedure per la fusione delle artiglierie componibili, studi di bocche da fuoco multiple, sistemi di puntamento e contenimento del rinculo e persino il progetto innovativo di un cannone a vapore.

 

La sezione delle macchine da guerra presentando le invenzioni leonardiane in campo militare, rende testimonianza dell’avvenuto mutamento, alla fine del XV secolo, delle tecniche di guerra rispetto alla tradizione militare di stampo ancora medievale in parallelo anche all’evolversi dei sistemi di fortificazione.

Macchine per trasformare il territorio

Rinforzare un argine per proteggere un insediamento dalle piene di un fiume, modificare il profilo di una collina per agevolare l’espansione di un centro abitato, costruire un canale per consentire scambi commerciali e l’irrigazione dei campi coltivati sono tutti interventi che mostrano la volontà da parte dell’uomo di trasformare il territorio.

Rinforzare un argine per proteggere un insediamento dalle piene di un fiume, modificare il profilo di una collina per agevolare l’espansione di un centro abitato, costruire un canale per consentire scambi commerciali e l’irrigazione dei campi coltivati sono tutti interventi che mostrano la volontà da parte dell’uomo di trasformare il territorio.

 

In questo campo di studi Leonardo, come molti altri ingegneri del Rinascimento, si pone problemi di carattere progettuale, interessandosi a strumenti di antica concezione come l’odometro che consente di misurare agevolmente anche grandi distanze sul terreno. Cerca di perfezionare macchine come il battipalo, di tradizione romana e di larghissima diffusione nei cantieri rinascimentali, e sfida i limiti della tecnologia del tempo immaginando enormi macchine che possano accelerare come mai prima di allora i lavori nei cantieri.

 

La sezione mostra alcuni progetti leonardiani ideati per la realizzazione di opere volte alla trasformazione del territorio che ben si ricollegano agli studi che Leonardo compì da ingegnere idraulico presentati nella sezione del museo “Leonardo a Vinci”.

 

 

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Carri

Grande fu la capacità di Leonardo nel proporre soluzioni innovative anche nell’ideazione di oggetti di uso comune come i carri che alla sua epoca erano il mezzo più diffuso per trasportare le merci e le persone.

Grande fu la capacità di Leonardo nel proporre soluzioni innovative anche nell’ideazione di oggetti di uso comune come i carri che alla sua epoca erano il mezzo più diffuso per trasportare le merci e le persone.

 

Egli migliorò il loro funzionamento e ne prolungò la vita operativa inserendo negli assi delle ruote dei dispositivi antifrizione simili ai moderni cuscinetti. Questi, dalla caratteristica forma a rullo o a disco, riducevano inoltre lo sforzo di trazione e ne facilitavano il traino. Leonardo progettò anche sistemi per rendere autonomo il movimento dei carri utilizzando ingranaggi a lanterna e ruote a dentatura laterale azionati da una manovella.

 

Tra i suoi disegni spicca l’ambizioso progetto di un carro semovente a lungo interpretato come l’antenato della moderna automobile ma che rappresenta in realtà una macchina per effetti scenici, simile ad un automa, ideata da Leonardo per suscitare negli spettatori sorpresa ed ammirazione.