Anno opera: 1983
Attrezzatura per camminare sull’acqua
1983
1983
Entro un’intelaiatura in legno è applicata, tra due perni, una vite senza fine che ingrana una sezione di cremagliera di forma circolare collegata ad un’asta solidale. La vite senza fine trasmette il suo movimento alla cremagliera producendo in tal modo il moto alternato dell’asta, la quale è collegabile con altri elementi mobili.
Questo meccanismo, ricostruito sulla base di un disegno del Manoscritto B dell’Institut de France di Parigi, ricorda il funzionamento dello sterzo delle moderne automobili.
Leonardo fu sempre affascinato dalla struttura della vite, della quale studia e raffigura tutte le possibili varianti, classificandone poi le singole caratteristiche in numerose pagine dei suoi manoscritti; attraverso un’ampia trattazione grafica egli riproduce le diverse possibilità di impiego di questo elemento nelle macchine e nelle operazioni meccaniche.
Vite senza fine su cremagliera
1983
Vite senza fine su cremagliera
1983
Vite senza fine su cremagliera
1983
Vite senza fine su cremagliera
1952
Vite senza fine su cremagliera
1983
Vite senza fine su cremagliera
1952
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025, 12:12
Il modello è tratto dalle illustrazioni eseguite da Leonardo per il trattato di Luca Pacioli De divina Proportione edito a Venezia nel 1509. Si tratta di una figura geometrica vuota in forma di piramide costituita da quattro triangoli isoscili vuoti, definiti solo da listelli in legno.
Ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024, 16:21
In questo progetto, Leonardo utilizza una coppia di ruote con dentatura inclinata per trasmettere il moto fra assi non paralleli. Nelle note al disegno, egli afferma che i denti con profilo elicoidale hanno maggiore durata rispetto agli ordinari perché la loro superficie di contatto è maggiore. Il sistema può essere utilizzato come riduttore della velocità.
Ruota e rocchetto con dentatura elicoidale
1983
Ruota e rocchetto con dentatura elicoidale
1983
Ruota e rocchetto con dentatura elicoidale
1983
Ruota e rocchetto con dentatura elicoidale
1983
Ruota e rocchetto con dentatura elicoidale
1952
Ruota e rocchetto con dentatura elicoidale
1973
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025, 12:02
Il modello presenta un meccanismo applicabile a macchine per sollevare e abbassare carichi pesanti capace di trasformare il moto circolare in rettilineo.
Muovendo una manovella, la ruota dentata ingrana la cremagliera verticale permettendole di salire o scendere. Quest’ultima ha un gancio posto ad una estremità al quale viene assicurato il carico.
Questo dispositivo assomiglia al cric, attrezzo comunemente utilizzato per sollevare veicoli a due ruote onde permettere la sostituzione di una ruota.
Pignone a cremagliera
1952
Pignone a cremagliera
1983
Pignone a cremagliera
1983
Pignone a cremagliera
1952
Pignone a cremagliera
1983
Pignone a cremagliera
1952, 1983
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025, 12:04
Il modello è tratto dalle illustrazioni eseguite da Leonardo per il trattato di Luca Pacioli De divina Proportione edito a Venezia nel 1509.
Il modello interpreta un disegno di Leonardo contenuto nel Codice Atlantico e rappresenta l’albero o assale di un carro che utilizza un sistema di cuscinetti a rotolamento.
L’assale, anziché inserirsi per tutta la sua lunghezza nell’incavo di un supporto ligneo o metallico, è appoggiato, in prossimità dei mozzi delle ruote, su due coppie di rulli cilindrici (una per lato), i quali fanno da cuscinetti permettendogli di girare con maggiore velocità e con il minimo attrito.
Ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024, 07:44
Nel folio 17v del Codice Atlantico Leonardo studia un sistema di trasmissione del moto all’assale delle ruote di un carro, funzione che, negli odierni sistemi di locomozione, viene svolta dal differenziale.
Questo sistema di trasmissione del moto, utilizzato nel carro a manovella, è montato nella parte posteriore sotto un piano di legno. La ruota a pioli, azionata da una manovella, è disposta in orizzontale sopra ad un’asse a sezione quadra che converge in modo perpendicolare con l’asse delle ruote.
Ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024, 07:35
In questi dispositivi un ingranaggio a lanterna mette in movimento tre ruote dentate. I loro differenti diametri fanno sì che queste ruotino a diverse velocità. Lo studio di Leonardo mette a confronto due possibilità: in un caso, l’ingranaggio a lanterna è cilindrico, le tre ruote hanno denti tutti uguali e assi di rotazione differenti per ciascuna. Nel secondo caso, la forma conica dell’ingranaggio a lanterna determina dentature differenti per ciascuna ruota, consentendo però l’impiego di un unico asse di rotazione comune. Con un principio analogo è realizzato il cambio delle odierne automobili.
Il modello con ingranaggio a lanterna conico è presentato in due esemplari, frutto di due diverse interpretazioni, la prima del 1952, la seconda del 1983.
Cambio di velocità ad ingranaggio conico e cilindrico
1983
Cambio di velocità ad ingranaggio conico e cilindrico
1983
Cambio di velocità ad ingranaggio conico e cilindrico
1973
Cambio di velocità ad ingranaggio conico e cilindrico
1952
Cambio di velocità ad ingranaggio conico e cilindrico
1952
Cambio di velocità ad ingranaggio conico e cilindrico
1983
Ultimo aggiornamento: 12 Febbraio 2025, 12:08
Il modello è composto da tre rapporti selezionabili. Un ingranaggio a lanterna a forma di tronco di cono è impegnato su tre ruote dentate di diverso diametro. È proprio questo rocchetto a lanterna, azionato da una manovella, che trasmette il movimento alle tre ruote dentate. Queste ruote hanno diversa velocità corrispondente al tempo impiegato per compiere un’intera rotazione. Il congegno schematizzato nel modello poteva essere applicato a vari tipi di macchinari.
Cambio a tre rapporti
1952, 1983
Cambio a tre rapporti
1952
Cambio a tre rapporti
1991
Cambio a tre rapporti
1983
Cambio a tre rapporti
1983
Cambio a tre rapporti
1983
Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2025, 12:16