Anno opera: 1952
Tutte le macchine di Leonardo, da quelle più semplici a quelle più complesse, sono costituite da elementi meccanici che, collegati tra loro, consentono di trasmettere e trasformare il moto.
Tutte le macchine di Leonardo, da quelle più semplici a quelle più complesse, sono costituite da elementi meccanici che, collegati tra loro, consentono di trasmettere e trasformare il moto.
Nell’ambito delle ricerche sul volo librato, Leonardo studia il moto dell’aria e le correnti aeree per capire come possano interagire con le macchine volanti.
La tavoletta verticale si pone nella direzione del vento e, per misurarne la velocità, si fa passare l’aria prima da un foro e poi dall’altro. Il vento aziona così la ruota e fa alzare i pesi ad essa collegati in maniera direttamente proporzionale all’ampiezza del foro utilizzato per la misurazione.
Lo strumento può essere utilizzato anche per la misurazione della velocità dell’acqua.
Leonardo, per individuare le condizioni atmosferiche più adatte al volo librato, progettò questo strumento in grado di misurare la velocità del vento.
Nell’ambito degli studi sul volo, Leonardo progetta questo strumento di bordo con cui il pilota poteva controllare la posizione della macchina volante rispetto al suolo e mantenere quindi l’equilibrio e l’inclinazione necessari durante le manovre di virata.
Per misurare l’umidità dell’aria, cioè la quantità di vapore acqueo contenuta nell’atmosfera, Leonardo ideò questo igrometro a forma di bilancia a due piatti.
Affascinato dalle opere di regimazione idraulica diffuse in Lombardia, a Milano Leonardo studia soluzioni per la deviazione e la rettificazione dei corsi d’acqua. Per mettere in comunicazione due corsi d’acqua posti su livelli diversi, progetta questo ponte canale con un ingegnoso sistema di conche e chiuse.
Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 11:18
Su di un apposito pancone sono fissati due sostegni, la cui distanza corrisponde alla lunghezza di un rocchetto a forma di due tronchi di cono uniti per le basi minori.
Sul rocchetto si avvolge una corda fissata per un capo ad una balestra di legno molto flessibile e per l’altro ad una leva che, azionata, fa oscillare la balestra. Attraverso questo movimento il rocchetto si avvolge e si svolge costringendo l’asta metallica con punta perforante, posta in posizione orizzontale, a seguirne lo spostamento nei due sensi di andata e ritorno.
Per mezzo di una vite, azionata da una manovella, il blocco contenente l’asta riesce a scorrere sul pancone provocando l’avanzamento della punta contro il pezzo da forare.
Tutto il lavoro può essere eseguito da un solo operatore.
Il modello riproduce un torchio per la stampa, nel quale la forma, contenente la composizione tipografica a caratteri mobili, è montata su un carrello scorrevole.
Una manovella, posta lateralmente rispetto al piano di lavoro, aziona un rocchetto, sul quale una corda, avvolgendosi e svolgendosi, permette al carrello di compiere il movimento di andata e di ritorno.
A differenza dei torchi utilizzati al tempo di Leonardo, nei quali la pressa doveva essere alzata per sistemare il foglio o per sostituirlo, con questo nuovo meccanismo la pressa può essere alzata soltanto lo spazio necessario allo scorrimento del carrello sul piano del pancone.
Il congegno, azionato da una sola persona, permette di risparmiare tempo e manodopera, consentendo una produzione più rapida ed economica.
Nei progetti leonardiani riveste una grande importanza la forma dello scafo per la quale Leonardo, partendo dall’osservazione dell’anatomia dei pesci, propone prue curvilinee che presentano una maggiore idrodinamicità rispetto a quelle ad angolo acuto.
Una delle soluzioni presentate da Leonardo riguarda uno scafo a doppia carena capace di offrire maggiore stabilità nel galleggiamento e di arginare i danni prodotti da urti accidentali o da speronamenti.
Le due carene sono separate da un’intercapedine, perciò, nel caso di rottura del fasciame esterno, il galleggiamento del natante resta comunque assicurato da quello interno.
Gli appunti di Leonardo contengono numerosi progetti volti a risolvere i problemi legati all’attraversamento dei corsi d’acqua e le soluzioni tecniche da lui adottate stupiscono per la loro modernità e per la loro genialità.
Nel folio 855r del Codice Atlantico è raffigurato un ponte girevole dal profilo parabolico costituito da una sola campata, la quale è sostenuta da una serie di travi a reticolo. Il ponte è fissato ad una delle due sponde mediante un perno verticale, intorno al quale può esser fatto agevolmente girare di 90° per mezzo di due argani di manovra collocati lateralmente sul terreno.
La stabilità del ponte, durante la manovra di apertura, è assicurata da un cassone contenente delle pietre, le quali fungono da contrappeso fino al raggiungimento dell’argine opposto.
Il lato che resta permanentemente appoggiato sul terreno è munito di ruote o rulli metallici che ne consentono l’agevole scorrimento.
Ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024, 08:09