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Trasformazione di moto alterno in circolare

Realizzato da
IBM Italia

1952

Tutte le macchine di Leonardo, da quelle più semplici a quelle più complesse, sono costituite da elementi meccanici che, collegati tra loro, consentono di trasmettere e trasformare il moto.

Il meccanismo esposto rappresenta una delle soluzioni più semplici per convertire il moto da alternato a continuo. Una leva motrice, mossa avanti e indietro, aziona due aste parallele facendole muovere contemporaneamente prima in una direzione poi in quella contraria. Le due aste, munite di denti tagliati in direzioni opposte, ingranano alternativamente la ruota posta al centro del meccanismo. La ruota, come dice Leonardo, si muoverà dunque sempre “per un solo verso”, spinta dall’azione alternata delle due aste.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, parzialmente dipinto, ferro battuto
Misure
Larghezza: 70 cm, Altezza: 54.5 cm; Profondità: 30 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice di Madrid I, f. 123 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000036
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Nell’ambito delle ricerche sul volo librato, Leonardo studia il moto dell’aria e le correnti aeree per capire come possano interagire con le macchine volanti.

Questo strumento, pensato per sperimentare il movimento dell’aria e dell’acqua, è costituito da due tavolette di legno poste a squadra: su quella verticale si inseriscono due coni forati della stessa lunghezza, ma di diversa apertura; su quella orizzontale sono fissati due supporti verticali che sostengono l’asse di una ruota a lamelle attorno al quale è avvolta una corda con due pesi alle estremità.

La tavoletta verticale si pone nella direzione del vento e, per misurarne la velocità, si fa passare l’aria prima da un foro e poi dall’altro. Il vento aziona così la ruota e fa alzare i pesi ad essa collegati in maniera direttamente proporzionale all’ampiezza del foro utilizzato per la misurazione.

Lo strumento può essere utilizzato anche per la misurazione della velocità dell’acqua.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato, rame, rame, ottone, corda
Misure
Altezza: 38.5 cm; Lunghezza: 47 cm; Profondità: 24.8 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, British Museum, f. 241
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000042

Anemometro a lamelle

Realizzato da
IBM Italia

1952

Leonardo, per individuare le condizioni atmosferiche più  adatte al volo librato, progettò questo strumento in grado di misurare la velocità del vento.

Il modello è costituito da una semplice struttura a forma di quarto di cerchio dotata di una lamella pendula e di un arco graduato. Spinta dal vento, la lamella devia dalla sua posizione verticale di riposo secondo un angolo proporzionale alla forza del vento stesso, misurabile sull’arco graduato.
Nelle note apposte al disegno, Leonardo evidenzia la necessità di affiancare a questo strumento un orologio per calcolare quanta strada può essere percorsa sospinti dalle correnti aeree in un determinato intervallo di tempo.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato, rame
Misure
Larghezza: 39.5 cm, Altezza: 40 cm; Profondità: 22 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 675 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000041
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Nell’ambito degli studi sul volo, Leonardo progetta questo strumento di bordo con cui il pilota poteva controllare la posizione della macchina volante rispetto al suolo e mantenere quindi l’equilibrio e l’inclinazione necessari durante le manovre di virata.

Il modello è formato da una base circolare sormontata da una campana di vetro all’interno della quale è appeso un piccolo pendolo. La centralità del pendolo durante il volo indicava al pilota la giusta posizione orizzontale della macchina volante rispetto al suolo. La campana serviva invece per evitare che il pendolo subisse alterazioni provocate da colpi di vento.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato/dipinto, vetro, corda di cotone
Misure
Altezza: 42 cm; Diametro: 36 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 1058 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000039
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Per misurare l’umidità dell’aria, cioè la quantità di vapore acqueo contenuta nell’atmosfera, Leonardo ideò questo igrometro a forma di bilancia a due piatti.

Per utilizzare lo strumento si pongono da un lato della bambagia, sostanza igroscopica (che assorbe l’acqua), sull’altro della cera (materiale impermeabile) di peso identico. Quando l’aria è secca la bilancia resta in equilibrio mentre, con l’aumento dell’umidità, si inclina sempre di più dal lato del materiale igroscopico. La bambagia, infatti, assorbendo l’acqua contenuta nell’aria, si appesantisce mentre la cera conserva il peso iniziale. Il filo di piombo, situato al centro del dispositivo, indica di quanto l’asta che collega i due piatti si è inclinata segnando su di essa la variazione dell’umidità atmosferica.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato/dipinto, rame, corda di cotone, bambagia, cera
Misure
Larghezza: 43 cm, Altezza: 41.2 cm; Base: 27.7 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 30 v
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000040
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Affascinato dalle opere di regimazione idraulica diffuse in Lombardia, a Milano Leonardo studia soluzioni per la deviazione e la rettificazione dei corsi d’acqua. Per mettere in comunicazione due corsi d’acqua posti su livelli diversi, progetta questo ponte canale con un ingegnoso sistema di conche e chiuse.

La novità è data dalle porte a doppio battente che si chiudono controcorrente sfruttando la pressione dell’acqua e dal piccolo portello che la fa defluire gradualmente. Quando l’imbarcazione giunge alla prima chiusa lo sportellino viene aperto e l’acqua scorre nella conca sottostante fino a pareggiare il livello permettendo alla barca di avanzare. A questo punto si apre lo sportellino della seconda chiusa che lascia defluire lentamente l’acqua portando l’imbarcazione a quota inferiore. Per evitare la formazione di vortici all’apertura delle porte, Leonardo modula in scalini l’altezza della conca realizzando una scala d’acqua in grado di attenuarne la forza di caduta.
Questo sistema, ideato verso il 1503 per il progetto di deviazione dell’Arno commissionato da Firenze, fu utilizzato anche nel progetto di un canale per rendere navigabile l’Adda nel tratto dei Tre Corni.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Collezione
Materiale
Legno intagliato parzialmente dipinto, ferro
Misure
Larghezza: 34,5 cm, Lunghezza: 122 cm; Profondità: 91,5 cm.
Luogo di conservazione
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f. 388 r
Numero d’inventario
N° scheda OA: 00000015
Collocazione
Museo Leonardiano, Castello dei conti Guidi, pianterreno

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 30 Gennaio 2025, 11:18

Tornio per forare

Realizzato da
IBM Italia

1952

Su di un apposito pancone sono fissati due sostegni, la cui distanza corrisponde alla lunghezza di un rocchetto a forma di due tronchi di cono uniti per le basi minori.
Sul rocchetto si avvolge una corda fissata per un capo ad una balestra di legno molto flessibile e per l’altro ad una leva che, azionata, fa oscillare la balestra. Attraverso questo movimento il rocchetto si avvolge e si svolge costringendo l’asta metallica con punta perforante, posta in posizione orizzontale, a seguirne lo spostamento nei due sensi di andata e ritorno.
Per mezzo di una vite, azionata da una manovella, il blocco contenente l’asta riesce a scorrere sul pancone provocando l’avanzamento della punta contro il pezzo da forare.
Tutto il lavoro può essere eseguito da un solo operatore.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato dipinto, corda in cotone, ferro
Misure
Larghezza: 98 cm, Lunghezza: 110 cm; Profondità: 58 cm.
Luogo di conservazione
Deposito
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f.108r
Collocazione
Museo Leonardiano, deposito

Torchio per la stampa

Realizzato da
IBM Italia

1952

Il modello riproduce un torchio per la stampa, nel quale la forma, contenente la composizione tipografica a caratteri mobili, è montata su un carrello scorrevole.
Una manovella, posta lateralmente rispetto al piano di lavoro, aziona un rocchetto, sul quale una corda, avvolgendosi e svolgendosi, permette al carrello di compiere il movimento di andata e di ritorno.
A differenza dei torchi utilizzati al tempo di Leonardo, nei quali la pressa doveva essere alzata per sistemare il foglio o per sostituirlo, con questo nuovo meccanismo la pressa può essere alzata soltanto lo spazio necessario allo scorrimento del carrello sul piano del pancone.
Il congegno, azionato da una sola persona, permette di risparmiare tempo e manodopera, consentendo una produzione più rapida ed economica.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato, corda in cotone
Misure
Larghezza: 96 cm, Lunghezza: 114 cm; Profondità: 62 cm.
Luogo di conservazione
Deposito
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f.995r
Collocazione
Museo Leonardiano, deposito

Scafo a doppia carena

Realizzato da
IBM Italia

1952

Nei progetti leonardiani riveste una grande importanza la forma dello scafo per la quale Leonardo, partendo dall’osservazione dell’anatomia dei pesci, propone prue curvilinee che presentano una maggiore idrodinamicità rispetto a quelle ad angolo acuto.
Una delle soluzioni presentate da Leonardo riguarda uno scafo a doppia carena capace di offrire maggiore stabilità nel galleggiamento e di arginare i danni prodotti da urti accidentali o da speronamenti.
Le due carene sono separate da un’intercapedine, perciò, nel caso di rottura del fasciame esterno, il galleggiamento del natante resta comunque assicurato da quello interno.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno
Misure
Larghezza: 102 cm, Lunghezza: 112 cm; Profondità: 32 cm.
Luogo di conservazione
Deposito
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Manoscritto B, f.11r
Collocazione
Museo Leonardiano, deposito

Ponte girevole

Realizzato da
IBM Italia

1952

Gli appunti di Leonardo contengono numerosi progetti volti a risolvere i problemi legati all’attraversamento dei corsi d’acqua e le soluzioni tecniche da lui adottate stupiscono per la loro modernità e per la loro genialità.
Nel folio 855r del Codice Atlantico è raffigurato un ponte girevole dal profilo parabolico costituito da una sola campata, la quale è sostenuta da una serie di travi a reticolo. Il ponte è fissato ad una delle due sponde mediante un perno verticale, intorno al quale può esser fatto agevolmente girare di 90° per mezzo di due argani di manovra collocati lateralmente sul terreno.
La stabilità del ponte, durante la manovra di apertura, è assicurata da un cassone contenente delle pietre, le quali fungono da contrappeso fino al raggiungimento dell’argine opposto.
Il lato che resta permanentemente appoggiato sul terreno è munito di ruote o rulli metallici che ne consentono l’agevole scorrimento.

Informazioni tecniche

Tipologia di opera
Modello
Materiale
Legno intagliato verniciato, ferro, corda
Misure
Larghezza: 97 cm, Lunghezza: 163 cm; Profondità: 81 cm.
Luogo di conservazione
Deposito
Rapporto con l’opera originale
Derivazione: Leonardo da Vinci, Codice Atlantico, f.855r
Collocazione
Museo Leonardiano, deposito

Opere correlate

Ultimo aggiornamento: 27 Novembre 2024, 08:09

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